Per l’arrivo della primavera il bisogno di disintossicarsi e sentirsi più leggere è accompagnato dalla voglia di piatti dal sapore delicato, e dal contenuto leggero, come questo risotto alle erbe spontanee che – fiore all’occhiello della cucina tradizionale trevigiana – può essere proposto anche in una versione leggera e delicata, ottima per tenersi in forma.
Le dosi del risotto alle erbe spontanee sono per due persone: tenete conto che può essere mangiato anche il giorno successivo facendone un gustoso tortino da gratinare in forno.
La cosa importante è ricordare che la maggior parte delle erbe spontanee usate nel risotto possono essere raccolte nelle zone fuori città: tarassaco, asparagina, luppolo e ortica si trovano facilmente, facendo attenzione ad unire la gita fuori porta a una ricerca lontano dalle zone trafficate dove gli scarichi delel auto possono inquinare le nostre erbette.
Risotto alle erbe spontanee
Ingredienti del risotto alle erbe spontanee
- 70 grammi di riso tipo acquerello o carnaroli
- 750 ml di brodo vegetale
- 300 gr di erbe spontanee, anche miste
- 1 scalogno
- mezzo bicchiere di vino bianco
- 1 cucchiaio di parmigiano gratuggiato
- sale
- pepe bianco
Monda con cura le erbe spontanee raccolte e tritale brevemente e rapidamente, facendole a pezzettini. Se sono cime di ortica fai quest’operazione indossando dei guanti per evitare di provocarti delel vesciche fastidiose.
Affetta a velo lo scalogno e ponilo a stufare in una pentola di coccio: quando sarà trasparente aggiungi le erbe spontanee e il riso, girando rapidamente per far tostare il tutto.
Bagna il risotto alle erbe con mezzo bicchiere di vino bianco secco e quindi cuoci lentamente, a fiamma bassa, aggiungendo il brodo vegetale un mestolo alla volta: rigira spesso.
Il riso scelto cuoce in circa 15/18 minuti.
Grattugia il parmigiano e uniscilo al risotto a fine cottura, incoperchiando per qualche istante e rigirando poi per mantecare delicatamente: servi il tuo risotto alle erbe spontanee con una leggera spolverata di pepe bianco.