Dedico questa mia ricettina domenicale alla mia amica Libera, del blog Accantoalcamino
Sono sempre orientata a fare dolci, ma stavolta avevo in mente una ricetta salata. Delle tante foto che ho scattato oggi, poche sono venute decenti. Questa ricetta mi è venuta in mente mentre bighellonavo per Eataly qualche giorno fa, tempio del gourmad con la puzza sotto il naso che crede di sapere tutto di cucina e si fida ciecamente della globalizzazione e dei Km 0 che ti vogliono propinare. Quelle insalate appassite alle 10 di mattina. Quelle mele della peggiore qualità vendute a caro prezzo. C’è di meglio nei mercati rionali. Bisogna avere occhio per fare la spesa.
A me hanno fregato una volta, mi è bastato.
Sono pigra,e dovevo andare in giro a cercare per Roma un formaggio difficile e particolare. Quindi trovandomi Eataly a pochi passi da casa era perfetto, sapere che lo avevano era rassicurante. Al banco formaggi tutto è perfetto ed asettico, tanto che il puzzone di Moena in una certa posizione mi appari
E poi la scelta tra un castelmagno di alpeggio e uno di qualità inferiore, mi ha tratto in inganno. E’ stato determinante per far fallire una ricetta che pregustavo da tempo.
Non sarò Cracco, che ho incrociato in un momento di pausa, ma sono io, senza nemmeno una stella nel carnet, ma con qualche conoscenza sull’ABC della cucina e del vero slow food. Tanto che potrei smentire in maniera feroce le competenze sbandierate e sopravvalutate di un maleducato Bastianich, che sono sicura non si azzarderebbe davanti la sottoscritta a sputare nel piatto, sarei capace di spaccarglielo in testa.
A me sembra che questi tempi del cibo internazionale come Eataly, siano per pochi eletti riccastri, che non hanno nessun interesse ad insegnare alla gente cosa sia veramente la cucina ed i prodotti autoctoni, il vero Km. 0 . Il “gusto” autentico del cibo, la varietà ed il ricco patrimonio italiano. Quanto mi viene da piangere non potete capire, tantissimo. Qua la gente si fa fichetta mangiando Sushi e poi non conosce gli ingredienti per una matriciana.
Il castelmagno di Eataly d’alpeggio, pagato 37 euro al Kg. non sa di nulla, insipido, senza personalità. Rispecchia perfettamente il vuoto cosmico di quel grande tempio del gusto che si vuol far passare “esclusivo”. Al Conad di Modena ho trovato di meglio. Un reparto formaggi da far impallidire chiunque.
Il castelmagno è un formaggio molto particolare, di pasta dura, friabile. Ha un retrogusto amaro, che può somigliare a tratti al gorgonzola, un sapore intenso che non dimentichi, corposo. Un odore forte.
Consiglierei ai grandi buyer di Eataly, di preferire prosciutti nostrani, come ad esempio quello meraviglioso della Val Vigezzo: Prosciutto della Val Vigezzo, che viene affumicato lentamente ed ha un gusto fresco e soave. Ma che ci vuoi fare, oggi si vende il gusto di sorprendere, si vende il nulla. Si preferisce vendere un Jamon Spagnolo a 300 euro al Kg.
Per la mia ricetta, ho consumato quasi tutto il castelmagno acquistato (300 g). Sono delusa perché avevo molte aspettative. Sarà l’aria che cambia i formaggi, sarà la scarsa qualità del prodotto. Sarà quello che vi pare, ma non sono soddisfatta del risultato.
Dosi per 4 persone
150 g di castelmagno
350 g di riso carnaroli
mezza pera
1 patata piccola
cipolla
1 lt di brodo di dado vegetale
olio q.b
20 g di burro per mantecare
Mescolate fino a quando il riso avrà finito di cuocere. Aggiustate di sale e verso la fine tagliate a tocchetti il castelmagno e versatelo nella pentola. Una volta che il formaggio si sarà fuso, mantecate con i 20 g. di burro.
Servite con del formaggio castelmagno sbriciolato e un rametto di timo (se lo avete)
Buona pausagolosa
Filed under: Primi, Roma Tagged: Accantoalcamino, Bastianich, Castelmagno, Cracco, eataly, formaggio, Km 0, Modena, Moena, patate, pere, Piemonte, prosciuto Val Vigezzo, puzzone, TV