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Risparmio gestito, esistono gestori che battono il mercato? (Prima parte di due)

Da Mrinvest

Risparmio gestito, esistono gestori che battono il mercato? (Prima parte di due)In precedenti articoli abbiamo parlato di come si configurano i gestorinell’ambito del risparmio gestito. I gestori o money manager sono esperti di mercati finanziari, sono coloro che investono il capitale conferito dai risparmiatori nel fondo. Studiano il mercato, decidono su quali titoli (o fondi, nel caso di una gestione) investire, compongono l’asset e si adoperano nel modo più efficiente per ottenere il risultato migliore. Il lavoro del gestore è anche quello di “gestire”, cioè acquista e vende titoli spostando il capitale del fondo da un titolo ad un altro, in base all’andamento dei mercati, cercando di realizzare delle plusvalenze.

In pratica il lavoro del gestore è quello di battere il mercato. Ci riesce? Esistono gestori che battono il mercato? Sì, ma solo il 10-15% dei gestori in tutto il mondo riesce a fare meglio del benchmark.
Ci sono comunque gestori preparati che riescono a distinguersi per bravura, intuito, capacità di

analisi (anche per fortuna), ottenendo risultati annuali al di sopra del mercato. Purtroppo sono pochi. Essendo persone competenti, esperti dei mercati, specializzate nei singoli mercati o addirittura in certi settori del mercato, ci dobbiamo aspettare dei risultati positivi.

Ma perchè la maggior parte di loro ottiene performance inferiori addirittura al benchmark? Cerchiamo di capire le difficoltà oggettive di un gestore.
> Premettiamo che il lavoro dei gestori è complesso. Devono fare molta ricerca e continuare a monitorare i titoli. Se il fondo è composto da non più di 50-60 titoli, il loro lavoro è di molto semplificato, ma se il fondo è di grosse dimensioni e contiene molti titoli (ci sono fondi che ne hanno centinaia o migliaia), il lavoro dei gestori si complica, hanno troppi controlli da fare, e succede anche che non c’è personale a sufficienza per farli. Per cui è consigliabile per i risparmiatori, al contrario di quello che si potrebbe credere, investire in fondi “piccoli”, perchè sono meglio controllati e più facili da gestire.
> I gestori che operano nei mercati mondiali sono sottoposti ad uno stress lavorativo non indifferente. Non hanno praticamente orari e alle tre di notte devono stare davanti al computer per seguire la chiusura delle Borse di Tokyo, Hong Kong, Singapore, poi seguono il listino di Mumbai e Pechino, e all’alba danno un’occhiata all’andamento di Dubai e Abu Dhabi. Il tutto per essere pronti ad operare al meglio su Milano, Francoforte, Parigi, Madrid e Londra, che aprono alle nove del mattino. E, per finire, alle quattro del pomeriggio apre New York. Insomma, i ritmi sono allucinanti, devono stare sempre all’erta ed essere veloci per cliccare sul titolo giusto al momento giusto.

(Segue seconda parte)


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