Negli Usa la quota di risparmio gestita dagli index fund è in costante crescita. Il primo fu lanciato nel 1971 dalla Wells Fargo solo per investitori istituzionali. Nel 1976 il gruppo Vanguard istituì, per la clientela retail (piccoli risparmiatori), il First Index Investment Trust indicizzato allo S&P500, oggi conosciuto come Vanguard 500 Index Fund, con un patrimonio di circa 100 miliardi di dollari.
In Italia i fondi indicizzati non sembrano suscitare l’entusiamo nè dei gestori nè degli investitori. I fondi a gestione passiva sono pochi, ed è un peccato perchè potrebbero allargare le scelte a disposizione dei risparmiatori, anche perchè investono in modo efficiente e poco costoso negli
indici di mercato, e sono validi strumenti sia per il risparmiatore sia per i gestori. Sarebbero una valida alternativa agli Etf se non fosse che non si possono quotare in Borsa, a causa della diversa fiscalità, diventando a tutti gli effetti degli Etf. Inoltre, anche le banche non hanno alcun incentivo a proporre ai clienti strumenti di investimento con commissioni di gestione molto più basse dei quelle dei fondi comuni a gestione attiva.
Fino a qualche anno fa, la scarsa presenza degli index fund italiani obbligava i risparmiatori che disponevano di un piccolo capitale ad investire nei fondi attivi, sopportando spese e commissioni di gestione molto alte. Oggi i risparmiatori che desiderano diversificare il loro investimento, soprattutto azionario, replicando un determinato indice, hanno la possibilità di acquistare gli Etf.
Ma quali sono le differenze tra gli index fund e gli Etf?
1 – Gli Etf sono prodotti quotati in tempo reale in Borsa come una qualsiasi azione. Per cui può essere negoziato negli orari di Borsa con un preciso prezzo di acquisto e di vendita attraverso un ordine dato al proprio intermediario, anche online. Nel caso degli index fund (e dei fondi comuni in generale), invece, il controvalore dell’operazione sarà quello determinato alla chiusura di ogni giornata dalla società di gestione, che stabilisce il valore della quota del fondo in base ai prezzi dei titoli in portafoglio. Quindi, con gli Etf, al contrario degli index fund, è possibile fare vero e proprio trading.
2 – Gli Etf hanno commissioni di gestione molto basse, in media dello 0,40%. A queste bisogna aggiungere le spese per eseguire l’operazione, che sono le stesse richieste nella compravendita di azioni. Infine bisogna anche considerare la differenza tra prezzo denaro (di acquisto) e prezzo lettera (di vendita), che generalmente si dovrebbe mantenere entro lo 0,20%. Gli index fund prevedono di solito solo costi di gestione simili agli Etf, ma per comprare e vendere quote non sono richieste commissioni.