Ieri sera ho cenato in questo nuovissimo ristorante giapponese (ha aperto da una settimana) in via di Tolletta, dove prima si trovava l’Osteria delle Poste. Siamo entrati e la stanza appare un po’ piccola perché l’apertura su quella adiacente dietro è coperta da tendine (vedi foto sotto), le mura odorano ancora di vernice. Non era purtroppo disponibile il cortile interno all’aperto perché diluviava, là si può anche fumare, e d’estate potrebbe essere niente male.
Il menù funziona che si possono fare 5 giri di 4 portate ognuno ( come il ristorante di San Lorentino) a cena costa 16,90 bevande e dessert esclusi. Non si capisce perché fuori ci sia scritto Buffet, perché in realtà non c’è nessun buffet e si è serviti al tavolo – per fortuna- normalmente.
La scelta dei vini è molto scarsa: due bianchi, due rossi e un rosé; il bianco meno costoso a 10 euro, decisamente troppo..ma veniamo al cibo
Il sushi è discreto, nonostante ci sia un po’ poca scelta e manchi il sashimi – con grande disappunto dell’”accompagnatore”-. Abbiamo preso i ravioli, che in realtà assomigliavano molto di più a quelli cinesi dei giapponesi – la gestione infatti è cinese, degli stessi proprietari del ristorante di via Cavour che frequento abitualmente e ritengo il migliore per rapporto qualità prezzo- comunque molto buoni. Abbiamo preso due tipi di udon: il primo in “brodo” con tempura, era decisamente insapore con una nota di miso, che io personalmente odio, bocciato; il secondo alla piastra con frutti di mare, ottimi, e non troppo salati come spesso avviene in altri risoranti giapponesi che non starò qui a citare.
Per provare un po’ di tutto abbiamo assaggiato un’insalata di polpo con alghe e aceto: era solo aceto.. E non dissimile era un’altra insalata con frutti di mare. Poi abbiamo provato le pizzette giapponesi e il pollo fritto (insieme nella foto, indistinguibili almeno apparentemente) le prime buone ma completamente diverse da quelle mangiate negli altri posti, viene da chiedersi ” ma come sarebbero in verità?”, il secondo buono ma un po’ parco come spessore.
Infine la tempura era discreta mentre deludente il calamaro fritto – che poi era fatto ad anelli – che si è ripetutamente staccato dalla pastella fritta uscendone mentre questa rimaneva intatta e svuotata. Siamo rimasti allibiti. Nel complesso i piatti sono stati un po’ deludenti, peró siamo sicuri che d’estate al caldo e in pieno centro sarà un’ottima alternativa. Sperando che magari leggano i miei consigli e si rimbocchino le maniche, perché ci stanno simpatici.
Il servizio è stato eccellente, loro sono davvero simpatici, presenti e attenti. Alla fine ci siamo fermati a chiacchierare con la proprietaria che ci ha detto che i cuochi sono giapponesi, e ci ha offerto un’ottima grappa alla prugna.
Menù 16,90 x 2
1 bottiglie di bianco da 10 euro
1 bottiglia d’acqua
1 caffè
1 sakè medio
10% di sconto per la prima settimana di apertura
= 50 euro