Avevo notato la pubblicità di questo ristorante, e qualcuno me ne aveva parlato bene, non restava che provarlo..
In effetti merita una "visita" e forse qualcosa in più.
Locale bellissimo, una calda ed elegante taverna, con il classico muro di mattoni rossi e le travi di legno che coprono con eleganza il soffito. Griglia in vista, camino e arredamento rustico ma moderno accolgono il cliente nel ristorante, tramite un insolita porta automatica a scorrimento.
Il "capo" non è un gran simpaticone, ma le cameriere, sicuramente non abruzzesi dall'accento, sono di rara cordialità e accompagnano con il giusto modo la simpatica compagnia al tavolo prescelto.
Menu molto tipico con tutte le portate scritte in dialetto abruzzese (con traduzione) rendono subito curiosa la consultazione e la ricerca del piatto ideale.
Tanti antipasti ma il diabolico terzetto capitanato dall'egocentrico Blogger ha optato per un bis di primi in tre: Ravioli ricotta e spinaci con caprino e carciofi, piatto fine e delicato, e i più sostanziosi spaghetti alla chitarra con sugo di castrato e scaglie di pecorino. Di qualità entrambi, con porzioni "alla francese" ma servite in modo impeccabile.
Come secondo abbiamo preso un tris che coprisse degnamente l'offerta a disposizione: i tipici arrosticini di carne di pecora con bruschetta (ottimi), agnello alla brace e misto griglia di maiale. Tutti piatti validi, ne scarsi ne abbondanti, accompagnati da patate arrosto decisamente buone.
Vino dolce di accompagnamento (Moscatello Casauria e Passito Tollo entrambi discreti) e un'ottima grappa di Montepulciano per finire.
Buona l'offerta di vini locali, meno il resto.
Conto accetabile, meno di 50€ a testa, ma nemmeno i digestivi offerti dalla casa.
Del resto, il "capo" non era un gran simpaticone...
Da provare!
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