I contribuenti che eseguono lavori di ristrutturazione di immobili residenziali hanno diritto a una detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili e elettrodomestici destinati all’arredo degli immobili su cui sono effettuati i lavori, con un tetto massimo di spesa di 10mila euro.
La previsione è contenuta nell’art. 16 del DL n. 63/2013 recante la proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e per l'acquisto di mobili.
Ai contribuenti che fruiscono della detrazione per ristrutturazione edilizia di cui all'articolo 11, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 è altresì riconosciuta una detrazione dall'imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 50 per cento delle ulteriori spese documentate per l'acquisto di mobili finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione.
La detrazione - da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo - è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.
La proroga per fruire di tali detrazioni è fissata al 31 dicembre 2013 ma le spese devono essere comprese tra il 6 giugno ed il 31 dicembre 2013 purché collegate alla detrazione per ristrutturazioni edilizie con spese sostenute dal 26 giugno 2012 (data di entrata in vigore del dl n. 83/2012 che ha alzato il tetto dell’agevolazione dal 36 al 50%).
I lavori edilizi che danno diritto alla detrazione del 50%, con spese sostenute quindi dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2013, possono riguardare le singole unità immobiliari così come le parti comuni degli edifici residenziali. La realizzazione di lavori di ristrutturazione sulle parti comuni condominiali non consente però ai singoli condomini (che usufruiscono pro quota della relativa detrazione) di detrarre le spese sostenute per acquistare mobili e grandi elettrodomestici da destinare all’arredo della propria unità immobiliare ma solo gli arredi delle parti comuni come guardiole oppure per l’appartamento del portiere.
Pagamenti con bonifico o carta di credito.
Nell’ottica della semplificazione non è necessario pagare con bonifico bancario o postale ma vale anche l’acquisto con carta di credito o di debito. L’importo agevolabile è pari a 10mila euro per unità immobiliare e vi rientrano, ad esempio, i letti, gli armadi, le scrivanie, i divani e in generale gli elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (classe A per i forni) ma anche le spese di trasporto e montaggio.
Oltre a fruire della detrazione per il recupero del patrimonio edilizio rispettando tutti i requisiti richiesti è necessario pagare l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici con bonifici bancari o postali, con le stesse modalità già previste per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione indicando, quindi:
la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e da Poste Italiane SPA per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati;
il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
il numero di partita Iva ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
In alternativa e per semplificare l’utilizzo del bonus arredi si può pagare anche con carte credito o di debito. In questo caso, la data di pagamento corrisponde al giorno di utilizzo della carta da parte del titolare, che risulta nella ricevuta telematica di avvenuta transazione, e non nel giorno di addebito sul conto corrente. Non è consentito, invece, effettuare il pagamento mediante assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Le spese sostenute, inoltre, devono essere “documentate”, conservando la documentazione attestante l’effettivo pagamento (ricevute dei bonifici, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto dei beni con la usuale specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti.