Per sfamare una popolazione mondiale in rapida crescita avremmo bisogno di colture con rese più elevate e capaci di crescere con meno acqua o in climi più caldi. Da vent’anni le biotecnologie permettono manipolare il genoma vegetale per ottenere piante più resistenti, che in futuro potrebbero essere arricchite con nutrienti preziosi o in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici. Quali limiti e quali resistenze incontra la diffusione delle colture transgeniche? Quali opportunità ancora da esplorare?
Interverrà Carlo Cirotto, professore ordinario di Citologia e Istologia presso l’Università degli Studi di Perugia.
L’incontro sarà moderato dal comunicatore della scienza Giancarlo Sturloni. Collabora con la Rai e scrive per l’Espresso, curando anche il blog d’autore Toxic Garden sui rischi ambientali. Insegna Comunicazione del rischio all’Università degli Studi di Udine e Governance e cittadinanza scientifica alla SISSA di Trieste. È autore di diversi libri tra cui “Il pianeta tossico” (Piano B, 2014), “Le mele di Chernobyl sono buone. Mezzo secolo di rischio tecnologico” (Sironi, 2006).