‘Ritorno a Pavia’: Intervista ad Alessandro Reali

Creato il 01 ottobre 2015 da Fedetronconi

Alessandro Reali, pavese doc e scrittore di gialli ambientati a Pavia. Torna in questi giorni nelle librerie con il suo nuovo noir Ritorno a Pavia (Fratelli Frilli Editore).

Questo il nodo della vicenda in Ritorno a Pavia. Alfio Saligari, Gianni Rubio Fagioli, Arianna Denti… Cosa è rimasto di tutti loro dopo quel maledetto aprile 1981? E di Lorenzo Colli? Dalla baita in Val d’Ayas, dove ora vive in solitudine, ha intrapreso un nuovo percorso di vita nella luce di una rinascita interiore, di una riscoperta spiritualità. Da quel terribile giorno, che ha cambiato le vite di ragazzi che credevano nella lotta armata come unico modo drastico per ripulire la società sporca dal fango della corruzione e dell’ingiustizia, sono passati più di trenta lunghi anni, e hanno lasciato segni indelebili su tutti coloro che hanno partecipato in prima linea a quegli eventi. E quegli eventi hanno marcato, più o meno indirettamente, anche la vita di Sandro Bontempi che oggi, dalla finestra del suo appartamento in Borgo Ticino, a Pavia, guarda, osserva uno scorcio della sua attuale città, ma i pensieri, si sa, fanno brutti scherzi e lo riportano indietro nel tempo, quando Pavia era un’altra città, percorsa da fremiti, paure, tensioni, lotta politica violenta, come lo era l’Italia degli anni ’70-’80. Finché un giorno la sua routine quotidiana è incrinata. Un mondo di corrotti e corruttori, di ideali e cieche ideologie si ricompone in un intricato puzzle in cui mancano però alcune tessere. A ritrovarle saranno, come sempre, Sambuco e Dell’Oro, con il loro fiuto e la loro esperienza, così da ordinare ogni elemento del puzzle, tra passato e presente, in una Pavia che si sta preparando ad attendere un altro Natale.

Stile coinvolgente, ritmo serrato: i romanzi di Reali incuriosiscono e non passano inosservati. Abbiamo raggiunto l’autore per farci raccontare qualcosa in più su di lui e sui suoi libri.

 Alessandro, come trovi ispirazione per i tuoi romanzi?

Fin da bambino mi piace immaginare storie o cucirle addosso a personaggi reali. Spesso poi, causa uno strano meccanismo, i personaggi stessi vanno un pò per conto loro. Sono da sempre interessato alla letteratura e, da appassionato lettore, mi è sembrato abbastanza natrurale provare … è una cosa che viene spontanea, pur tra mille dubbi e insicurezze, utili pure loro, credo, a rendere migliore il lavoro.

Nei tuoi romanzi uno dei personaggi principali è Pavia. Come scegli i luoghi che faranno parte dell’intreccio?

Si , Pavia è lo scenario di quasi tutti i miei romanzi. Almeno di quelli fin qui pubblicati. Una città che amo molto, chiusa e sorniona, provinciale e, grazie alla sua storia, pure un poco altezzosa. I luoghi prediletti li scelgo vagabondando sulle sue strade, spesso con un piccolo quaderno in mano …il Borgo, poi, mi è sempre piaciuto tanto …

 Nel tuo nuovo romanzo, Ritorno a Pavia, quali luoghi pavesi troveremo?

Una Pavia natalizia, molto invernale, e anche un pò cupa a causa del clima poco festoso di questi anni di crisi. Una Pavia blues, insomma …

Alessandro Reali nei chiostri dell’Università di Pavia

Reali con uno dei suoi romanzi al Ponte Coperto

Ci descrivi gli investigatori Sambuco e Dell’oro? Ci sono dei tuoi tratti personali in loro?

Gigi Sambuco è un tipo serio, di poche parole, trafitto da un grande dolore: la perdita del figlio. Ama il ciclismo, Hemingway e la musica di certi cantautori tipo Conte, Endrigo e Ciampi. Fuma il toscano e adora osservare il Ticino dalla fimestra dell’ufficio in Borgo. Sembra fare il mestiere quasi per caso, in realtà è un attento osservatore della realtà. Ama perdersi lentamente nei casi che tratta. Selmo Dell’Oro è un mezzo matto, perdigiorno e arrogante. Frequenta donne di ogni tipo, prostitute comprese, e sopravvive, grazie a Sambuco, ai margini della legge. Molto spesso però ho l’impressione che voglia sembrare peggiore di quello che è. Non so se assomiglio in qualcosa a loro … di certo assomiglio ai miei libri.

Per questa nuova storia hai scelto di trattare anche gli anni ’80. Come mai?

La fine degli anni 70 e i primi anni 80, periodo di rottura tra gli anni di piombo e quelli della ” Milano da bere. Un periodo fondamentale della storia repubblicana, secondo me. Mi sono molto documentato per raccontare il momento, ma non è mai nelle mie intenzioni fornire quadri che spettano agli storici o ai giornalisti. Però sono convinto che la Storia abbia un effetto devastante sugli esseri umani, così come la Geografia, il clima e l’ambiente. Lo sosteneva anche Giovanni Guareschi e aveva ragione.

Come è nato il tuo nuovo noir?

In poche parole … desideravo raccontare una storia di amicizia,amore, illusione e delusione, sullo sfondo di una certa Italia. Spero di essermela cavata decentemente.

A quale dei tuoi romanzi sei maggiormente legato?

A tutti, quelli pubblicati e no… se dovessi citarne uno direi Risaia Crudele, perché è ispirato dai racconti dei miei nonni sulla Lomellina, la mia terra, negli ultimi giorni dell’inverno 1945.

Alessandro Reali nasce a Pavia il 4 febbraio 1966. Lavora presso un laboratorio chimico ENI. Legge molto. Ama l’arte. Ascolta i cantautori italiani, Bob Dylan, il blues e il jazz. Gli piace la quiete, fumare la pipa, il toscano e, ogni tanto, fare notte in birreria con gli amici di sempre. Per Fratelli Frilli Editori ha già pubblicato Fitte nebbie. La prima indagine di Sambuco & Dell’Oro (2012 III ed.), La morte scherza sul Ticino. La seconda indagine di Sambuco & Dell’Oro (2013 II ed.), Risaia crudele. Quei giorni dell’inverno ’45 e Sambuco e il segreto di viale Loreto (2014).


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