Nel lontano 2004, un meraviglioso viaggio mi aveva portato nelle terre “selvagge” della Malaysia: persino un giro nella giungla a trovare villaggi. Ma la incoronazione della visita all’epoca era Kuala Lumpur con i suoi palazzi, in modo particolare ovviamente i bellissimi Petronas Towers. Deve essere stato un Dio, che ha studiato l’illuminazione notturna di queste architetture.Il treno ultramoderno e silenzioso con intrattenimento sul monitor mi aveva portato dal centro della città all’aeroporto, sempre un’autentica architettura del XX sec: acciaio - vetro. Direzione? Roma, ritorno in Italia.All’epoca sono rimasto male atterrando in un cantiere, dove le indicazioni suoi panelli erano sbagliate e gli aerei avevano ritardo o erano cancellate. Era il momento in cui la mia visione dell’Occidente aveva ricevuto un colpo basso. Corridoi infiniti di deviazioni, tornate ad U e percorsi su pavimenti disconessi.
Ma questo era il 2004. Sabato sono atterrato a Malpensa venendo da Singapore, sette anni più tardi nella capitale del denaro, nel cuore del business italiano. Singapore non è Kuala Lumpur. Ma è ben di più. Un mondo perfetto, in ordine, pulito, moderno, e, incredibilmente senza caos. L’ultimo sorriso della hostess singaporiana ancora davanti agli occhi, scendo dall’aereo della Singapore Airlines e inizia il percorso: tornate ad U, pavimenti disconessi, cantieri malapena delimitati. Le indicatori sui pavimenti, di gomma, staccati, tutta l’architettura comunica squallore e sporcizia.
Arrivati a Bologna, l’ultima scena di un viaggio che si conclude: il treno previsto su binario 4 viene spostato (a 3 minuti dell’orario di arrivo) su binario 6. La folla inizia la corsa … arrivati sul 6, non c’è indicazione e inizio sospettare che qualcosa non va … a un minuto dell’orario, una voce (bello come il sole) annuncia, che il treno si ferma a binario 3 anziché 4. Ma infatti, cosa ci faceva tutta questa gente su binario 6. Booh?
Rimango dell’idea che il lontano Asia oggi sia ben di più che non solo un immenso agglomerato di aziende che produce a basso costo. C’è il futuro prossimo del pianeta, il pulsante cuore dell’innovazione e creatività. Perché? Perché non rimangono solo belle parole, ma con investimenti abbondanti nella istruzione, benessere e urbanistica il Centro-Asia costruisce il suo vantaggio intellettuale e culturale in confronto all’Europa. E l’Occidente potrà solamente guardare come i suoi tesori intellettuali e culturali passeranno di proprietà…Ma la questione non si ferma qui. Mettiamo, che sono architetture invecchiate e soldi per una ristrutturazione non ci sono. (sarebbe per lo meno una coerenza con tutto il resto. Ma come biglietto da visita non funziona tanto bene, e neanche per un marketing del turismo… ) Come si potrebbe allora giustificare la nuovissima tratta della metropolitana milanese oltre Maciachini? L’ho percorso, e se non fosse stato attento non mi sarei accorto di essere in un tratto nuovo. Stesso orrido design giallastro con i neon dietro ai plexi opachi come in tutte le altre stazioni … ma Milano non è la capitale del design e della moda? Dove?