Ritorno alle quattro chiese e compromessi podistici.

Creato il 11 marzo 2013 da Fathersnake

Partenza 


230 compagni di allenamento


Pazienza per le scarpe sporche, l'allenamento è in cascina.
-Tutte le foto sono di Carlo Bolla-


Allenarmi la domenica, salvo rare eccezioni è uno dei compiti più duri della settimana podistica. Nella mia tabella ci trovo in genere sistemati i lunghi, oppure le sedute più dure. Se ho voglia di allenarmi bene, non c'è problema. Il problema nasce quando di voglia ce n'è poca, o comunque bastante al più per un defaticamento di 5 km,in discesa. Eppure, l'uscita domenicale è ilsigillodi un’intera settimana. Se buona, è capace di rivalutare un’intera settimana di allenamenti fiacchi. Saltandola, ho come l'impressione di aver vanificato in parte tutti gli allenamenti prima, oltre che di compromettere in certa misura anche quelli dopo. In più, quando la recupero? La domenica è l'ultima chiamata, non esiste un posticipo ove sistemare gli allenamenti non realizzati in quel giorno facendoli comunque rientrare nella stessa settimana. Così ricorro spesso all'escamotage di partecipare piuttosto qualche gara, meglio se di lunghezza analoga a quella prevista dalla seduta.  Domenica mi sarebbe spettato un medio sui 17 km, a ritmo 4'40/45 Ok, controlliamo i tremila link di calendari podistici che mi ritrovo sul PC Scarto tutti i cross, e cerco per vicinanza geografica. Ecco qui: MOTTALCIATA, seconda edizione del Giro delle quattro Chiese, non competitiva di diverse lunghezze, tra cui la massima di 14 km. Fa per me. Già fatta l'anno scorso, organizzata dal comitato "Salviamo San Vincenzo" con la collaborazione, tra l'altro, dell'Associazione Sport e Natura, che propone diversi interessanti trail nella zona, è una bella cavalcata, per buona parte su prati e sentieri sterrati. A occhio, il gruppo dei partenti quest'anno è minore, probabilmente per la concorrenza di altre gare. Non mancano però l'allegria e l'entusiasmo, fomentate dallo speaker Paolo Boggio. Ci arrivo un po’ tardi, tanto che non ho il tempo di riscaldarmi. Parto per ultimo, non ho voglia di impegnarmi al massimo, sebbene neppure sia lì per far presenza: domenica prossima mi spetta infatti unamezzasu cui nutro speranza di pb.   Il percorso, pianeggiante per gran parte, presenta due uniche asperità, due rampette spacca fiato situate a un chilometro dalla partenza. Le affronto con agilità, con calma. Velleità agonistiche ridotte al minimo, come se appunto, mi stessi allenando. Come previsto, mota in abbondanza rende scivolosi i sentieri e mina la sicurezza dell'appoggio, mentre il terreno pesante rende l'uscita particolarmente allenante. Quando le mie infangate fatiche terminano, conclusi i 13 km circa del percorso, provo la soddisfazione di aver centrato l'obiettivo di allenamento, pur su un terreno difficile, nonostante quattro chilometri più corto della seduta prevista in tabella. Non sono pignolo. Un saluto!


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