Buongiorno e ben ritrovati con una nuova puntata della rubrica "Ritratto di signora".Vi ricordo che potete trovare l'articolo anche sui blog: Books Land,Miki in the Pinkland,Stasera cucino io,Mr Ink-Diario di una dipendenza,The Pauper Fashionist.Noi ci siamo indignati per Questa pubblicità e abbiamo deciso di inventare "Ritratto di Signora" per far conoscere a tutte voi chi sono le vere donne da prendere ad esempio!! Se anche voi la pensate come noi, diffondete il più possibile questo messaggio! Questo mese è il turno di Monica: Buongiorno a tutti!
Dopo diversi mesi dall’apertura di questa rubrica è arrivato di nuovo il mio turno e ho pensato di scrivere qualcosa di diverso dal solito.
Negli ultimi post vi abbiamo presentato ogni tipo di donna, donne coraggiose, donne forti, donne che hanno dato la loro vita per un ideale, donne normali come la nonna di Clara.
Questo mese ho pensato di lasciare la parola a due donne che ho conosciuto negli ultimi anni e che hanno dovuto affrontare sul loro cammino prove molto dure e nonostante tutto sono riuscite a superarle.
La prima persona di cui vi vorrei parlare si chiama Sune ed è la vice-presidentessa dell’associazione Make a Wish presso la quale io presto volontariato.
Benvenuta sui nostri blog!
E’ importante per noi presentare, oltre a donne particolarmente “famose” , anche donne comuni, donne che hanno vissuto storie particolari in cui tutte noi possiamo ritrovarci, ed è per questo che abbiamo deciso di farti questa breve intervista.
Partiamo subito, tu non sei Italiana, vuoi raccontarci come sei arrivata nel nostro paese?Per amore. Sono tedesca, nata nella Germania dell’Est, dove ho vissuto finchè non mi sono sposata con Fabio, mio marito, che avevo conosciuto per puro caso durante una vacanza nella città più romantica del mondo, Praga. Ho lasciato il paese nel 1988. C’era ancora il muro.
La tua storia sembra quella di tante donne comuni, una bella famiglia, un marito, tre figli.. poi all’improvviso qualcosa si è spezzato.. hai voglia di parlarci di Carlotta? All’età di 6 anni, alla più grande dei miei tre figli, Carlotta, è stata diagnosticato casualmente, una rarissima e gravissima malattia genetica, l’Anemia di Fanconi. Non ci eravamo accorti di nulla, fino a quel momento apparentemente stava benissimo, sembrava perfettamente sana - era una bimba bella e molto vivace che faceva vita normale. Con la scoperta della malattia ha avuto inizio un incubo che è durato quattro anni e che purtroppo ci ha fatto scoprire una realtà, quella degli ospedali, delle cure estenuanti, della sofferenza fisica e psicologica, un mondo parallelo con il quale mai e mai più avrei voluto confrontarmi.
10 anni fa, nel 2002, dopo quattro anni di agonia dentro e fuori gli ospedali di Berlino e Genova, dove ha subito ben tre trapianti di midollo purtroppo inutili, mia figlia Carlotta è morta.
So che non è facile rispondere, è difficile anche per me farti queste domande, ma credo che possano essere utili a tante donne che potrebbero trovarsi nella stessa situazione (anche se non lo vorremmo mai) .. dove hai trovato la forza per reagire? C’è un detto inglese che mi ha sempre fatto riflettere tanto: “You were given this life because you were strong enough to live it”
Sarà così, non so. Forse un pochino mi ha aiutato il mio carattere. La mia infanzia ed adolescenza non sono stati facilissimi. La strada non era sempre spianata e presto ho dovuto imparare a “stringere i denti”. Ma sono sempre rimasta una persona positiva e allegra, con la voglia di vivere e di andare avanti.
Però la forza più grande me l’hanno data i miei figli, Greta e Franz. Erano piccoli quando ero con Carlotta in ospedale, lontana da loro per mesi e mesi . Avevano disperatamente bisogno di me . Ancora adesso vedo i loro sguardi smarriti e pieni di paura. Dopo la morte della sorellina si sono aggrappati a me - mi hanno costretto a reagire e a non lasciarmi andare.
Che cosa significa per te fare volontariato e aiutare gli altri?
E’ una parte importantissima della mia vita. Oggi non potrei più fare a meno. Mi sento privilegiata perché Make-A-Wish mi ha dato una grande opportunità: quella di incontrare persone meravigliose con cui poter condividere momenti ed emozioni indescrivibili. Questa consapevolezza mi rende profondamente felice. Non so se una vita “normale” mi avrebbe potuto offrire tutto questo. Poter fare qualcosa per gli altri, poter renderli felici, poter gioire delle piccole cose e trovare sul tuo cammino persone straordinariamente sensibili e generose, è qualcosa di veramente speciale ed impagabile , difficile da spiegare a chi non ha mai vissuto questo tipo di esperienza.
C’è qualcosa che non ti ho chiesto e che vorresti dire alle donne che ci leggono?Non lasciatevi andare. Inseguite i vostri sogni, sempre!
La seconda donna di cui vorrei parlavi invece, preferisce, per sua scelta personale, rimanere anonima, ci siamo conosciute poco più di anno fa, e subito dopo averla incontrata le è stato diagnosticato un tumore al seno. La forza con cui Anna ha affrontato i mesi di malattia è davvero esemplare.. queste le sue parole:
1) Ciao Anna, benvenuta sui nostri blog! Vuoi raccontarci come hai capito che c’era qualcosa che non andava nel tuo corpo?Ciao e grazie di avermi invitata sui vostri blog!A dicembre 2010 mentre facevo una doccia mi sono accorta di avere un piccolo nodulo sotto l’ascella. All’inizio non ci ho dato molto peso, pensavo fosse un ristagno di grasso come già successo altre volte, poi ho notato che si ingrossava e li ho iniziato a preoccuparmi.Erano i giorni precedenti le festività natalizie, quindi ho aspettato che passassero le feste e a gennaio sono subito andata dal mio medico di famiglia.Abbiamo fatto delle analisi e subito mi ha prenotato per il giorno stesso una biopsia e altri esami diagnostici.
Lì la svolta. Come dice mio marito, ho attivato la modalità carro armato e non l’ho più abbandonata. Ricordo che mentre l’infermiera mi iniettava una dose di medicamento ci siamo messe a ridere per una barzelletta. Ho fatto tutte le cure, chemioterapia, radioterapia, vari interventi e questo sull’arco di 18 mesi ca . Ma la mia vita ê continuata sostanzialmente uguale, solamente scandita dal ritmo delle cure che ho avuto la fortuna di sopportare bene.Ho continuato a portare le mie bimbe all’asilo, a occuparmi della casa . A uscire con gli amici, divertirmi, stare tra la gente, e quando ero troppo stanca o debole, semplicemente me ne stavo tranquilla a casa circondata dalla mia famiglia.Che persona sono? questo credo siano gli altri a doverlo dire…
Io posso dirti che pensavo di essere una persona debole. La mia vita fino a quel momento scorreva su binari molto tranquilli.La malattia mi ha fatto scoprire una nuova me stessa. Mi ha trasformato in una persona migliore. Più forte. Soprattutto mi ha reso consapevole che potrei non avere tutto il tempo per fare quello che mi piace o realizzare i miei sogni. Quindi ora vivo più intensamente, coltivo i miei interessi, mantengo vivi i rapporti di amicizia e soprattutto penso alla mia famiglia.
4) Ora per fortuna la tua situazione clinica si è stabilizzata, dopo una lunga lotta contro la malattia, dove hai trovato la forza di combattere così ferocemente?
La forza l’ho presa senz’altro dalla mia famiglia. Da mio marito che è stato un compagno eccezionale e non si è mai fatto vedere preoccupato, supportandomi in ogni momento e dalle mie bambine a cui abbiamo sempre detto la verità. Loro mi davano ogni giorno , ogni sorriso, un motivo valido e una motivazione ancora maggiore per andare avanti. Lottare per loro tre è stata l’unica scelta possibile e farlo col sorriso ci ha permesso di vivere questi mesi non come una condanna ma come una nuova opportunità.
5) C’è altro che vuoi dire alle donne che ci stanno leggendo?Sune ed Anna mi hanno insegnato che bisogna guardare al futuro con coraggio senza mai tirarsi indietro… auguro a loro di poter essere sempre serene e coraggiose come hanno dimostrato fino ad oggi e le ringrazio per le parole che hanno voluto condividere con noi!
Alla prossimaMonica
Grazie a tutti per essere passati a leggere le storie di due donne davvero forti,che non si sono lasciate abbattere nonostante le dure avversità della vita.Clara,Federica,Francesca,Mik,Miki e Monica.