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Ritratto di Signora#7: Donne di altri tempi, Clare's grandma.

Creato il 02 aprile 2012 da Miki82 @Imaginary82
Ritratto di Signora#7: Donne di altri tempi, Clare's grandma.
Buongiorno a tutti e buon primo lunedì del mese.
L'appuntamento di oggi con la rubrica "Ritratto di Signora" è molto particolare nella sua estrema semplicità. Le linee sono state tracciate da Clara, del blog The Pauper Fashionist.
Vi ricordo che potete trovare gli altri ritratti cliccando nel menu del Blog, alla voce "Ritratto di Signora".
I blogs che partecipano a questo, a mio parere, bellissimo progetto, oltre a MikiInThePinkLand, sono:
BooksLand di Monica (la mia ziettina adorata *___*, socia e ideatrice della rubrica)
Stasera Cucino Io di Fede
The Pauper Fashionist di Clara
Mr. Ink. Diario di una dipendenza di Michele
Franci lettrice sognatrice di Francesca
Vi lascio all'articolo di Clara, buona lettura.
 
Mi rendo conto delfatto che questo “ritratto” sia un po' atipico. Però è stato scritto col cuore;di getto, smaniosa di riportare su un foglio elettronico le immagini che mi siaffollavano nella mente. Poi, alla fine, l'ho riletto e sono rimasta scossa.Scossa ed emozionata, perchè sono una logorroica senza speranza, una di quelleche travolge gli amici con una valanga di parole e racconta alla gente appenaconosciuta barzellette che non fanno ridere nessuno, ma poi, quando si trattadi parlare dei miei sentimenti, divento incredibilmente laconica. Soprattuttocon coloro coi quali non dovrei esserlo. Devo quindi ringraziare tutti gliamici di “Ritratto di Signora”, perchè grazie a quest'articolo sono riaffioratidei ricordi sepolti da tempo e ho potuto trascrivere emozioni che ancora nonavevo espresso. Bene, fine del momento serio. LaMessa è finita, andate in pace.Ah no, fermi, dovete ancoraleggere il post!
Quando ho cominciato a pensare aquale personalità descrivere all'interno di questa rubrica mi èsubito venuta in mente l'immagine di mianonna. No, non è una barzelletta e nemmeno un modo di dire! Come ha detto Miki, l'intento di“Ritratto di Signora” è quello di parlare di “Donne con la 'd' maiuscola, checomunichino un messaggio di serietà, di valori veri e di moralità”. Io hopensato che non sia necessario andare troppo distante per trovare questiesempi: alcuni li abbiamo già accanto a noi ogni giorno. Mia nonna non si è maibattuta per le pari opportunità, non ha mai marciato in difesa della libertà diopinione, non ha mai firmato petizioni per i diritti umani. Ma è stata unadonna forte e una madre pronta a fare di tutto per i suoi figli, come tantealtre madri. Mia nonna è vissuta nella Siciliadel fascismo, si è sposata in un abito bianco, immortalata in una seria foto inbianco e nero, e ha cresciuto i suoi quattro figli. Era una donna caparbia, mianonna, che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno. Aveva i valori diuna società tradizionalista, rimasta per certi versi ancorata al passato: lareligione, la famiglia, il rispetto degli altri, il sacrificio personale innome di chi si ama. La religione può essere più o meno condivisa, ma in quantipossiamo dire di avere oggi sotto gli occhi esempi di personalità chepromuovano gli altri punti? E' forse la televisione a passarci un'immagine diserietà e onestà? Sono forse gli uomini che ammiccano ogni giorno dalle fotosui giornali? E' per questo che ora sto scrivendo di mia nonna, perchè lei, nelsuo piccolo, ha fatto tutto ciò che doveva fare, credendo in ideali che ormai,purtroppo, sono spesso poco considerati. Lei e tante altre donne “normali”, perle quali non posso però parlare poichè non le conosco.Mi ricordo le sue mani forti einstancabili che impastavano la pasta per la pizza. Tanta di quella farina cheavrebbe potuto sfamare l'Africa intera, teglie e teglie imburrate per riempirela pancia di tutti i parenti. Si alzava alle cinque di mattina e incominciava alavorare per i suoi nipoti, che tanto amavano tutto ciò che le sue mani dicuoca in borghese creavano. Quando andavo in cucina alle dieci, già strematadal caldo di agosto e stanca come solo noi giovani di oggi possiamo essereappena svegli, la trovavo più pimpante di me, pronta a baciarmi, a parlarmi indialetto, a ridere con complicità. Aveva una risata bellissima, profonda ecalda, che si estendeva ai suoi occhi neri e faceva venire voglia di sorridere;non come quelle fredde risate di cortesia che troppe volte esibiamo. Quando siarrabbiava, invece, diventava una piccola furia con la voce grossa, pronta afare una scenata napoletana di tutto rispetto. Ma durava poco: non era capacedi tenere o farsi tenere “il muso”. La domenica si metteva un vestito a fiori,un po' si rossetto, prendeva la sua borsetta e andava a Messa. Era bella, nonaveva bisogno di trucco: la pelle ancora giovane e scura, i capelli neri, ilsorriso aperto e sincero. Non aveva paura di faticare: in autunno andava abacchiare le olive, le portava al frantoio; il resto dell'anno lavorava nel suonegozio di Articoli da Regalo. Non si tirava mai indietro davanti alla fatica,perchè sapeva che quello che faceva rendeva felici le persone intorno a lei econtribuiva a costruire il loro futuro. La sera, quando tornavo dal mare, avreipotuto chiederle di cucinarmi un banchetto che lei senza battere ciglio sisarebbe alzata, sarebbe andata al negozio sotto casa e avrebbe poi cominciato aprepararlo. Per me, per vedere un sorriso sulvolto di una ragazzina di tredici anni. Dava senza chiedere nulla in cambio,per amore. In teoria dovremmo farlo tutti, in pratica non è così. Ma se ognunodi noi condividesse un po' della premura, dello spirito di sacrificio, dellagioia di vivere che mia nonna aveva, allora potremmo definire la nostra società“civile”. E io non sarei qui a scrivere questo post.Clara.
La cosa che mi piace di questo ritratto è che potrebbe essere stato scritto da ognuno di noi. Mi ha fatto rivivere il ricordo di mia nonna, Adelina, che le mani in pasta ce le aveva sempre, che, nonostante le dispense piene di merendine, il pomeriggio preparava pane e pomodoro, che adorava l'odore delle fresie e che guardava Milagros, su Rete 4, in religioso silenzio. E, leggendo le parole di Clara, mi sono commossa e mi sono chiesta cosa penserebbe di me, mia nonna, se oggi fosse ancora qui. Ma la risposta è solo una: non penserebbe niente, mi vorrebbe solo bene in quel modo così sincero e dolce che, al giorno d'oggi, è quasi impossibile trovare.
Ritratto di Signora#7: Donne di altri tempi, Clare's grandma.
Vi lascio, ricordandovi che il prossimo ritratto potrebbe essere dipinto da voi, noi ne saremmo felicissime. A tale scopo potete contattami all'indirizzo [email protected] oppure contattare Monica all'indirizzo [email protected]
Alla prossima,
Ritratto di Signora#7: Donne di altri tempi, Clare's grandma.

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