Trattare argomenti-tabù con la naturalezza che appartiene loro è il primo passo per stimolare il percorso di ognuno verso l’armonia e la libertà personale, attraverso conoscenze ed esperienze che facilitino la scelta della propria modalità. Siamo liberi nei momenti in cui riusciamo ad essere lucidi e distinguiamo chiaramente ciò che ci appartiene e ci esprime da ciò che appartiene all’ambiente (contesto sociale, morale, religioso …) e che si esprime attraverso di noi con tutti i condizionamenti diventati inconsapevoli.
A proposito di argomenti tabù e possibili percorsi di cambiamento, un po’ di giorni fa ho visto il film The Sessions di Ben Lewin. Tratta in maniera delicata e poetica il rapporto tra invalidità del corpo e la capacità di esprimere desideri sessuali. E’ un tema che in questo momento sta creando un movimento, e mi auguro un’apertura, verso non uno ma due tabù per la cultura latina: l’handicap fisico e la libera espressione dei desideri sessuali. In paesi come Svizzera, Danimarca, Svezia, Germania e Olanda è stata creata la figura dell’assistente sessuale. In Olanda addirittura questa è carico del servizio sanitario.
In Italia, Max Ulivieri, con un’iniziativa che ha già permesso la raccolta di poco più di 2.900 adesioni alla proposta di istituire, la figura dell’assistente sessuale volontario/a che segua corsi in ambito medico, sessuologico, etico e psicologico e che sviluppi una particolare sensibilità verso gli altri e, in particolare, un’apertura nei confronti della sessualità.
Se siete d’accordo con Max Ulivieri, potete contribuire alla sua causa e firmare la sua petizione a questo link.
E per quanto mi riguarda, vi aspetto alla prossima esperienza di SessualMente 2.0 prevista per l'1-2 giugno, l'ultima prima della pausa estiva.