tre uomini. In piedi nel corridoio del Aerbus.
Il primo brizzolato e di mezza età ha l'aria puntigliosa di chi è arrivato prima e cerca di mantenere il vantaggio.
Il secondo, Asiatico, occhiali dalla montatura generica di plastica nera, ha l'aria da contabile o ingegnere, di chi sa essere neutrale e pratico.
Il terzo è arrivato ultimo sebbene in questa parte di aereo si salga per primi con il pre boarding. Ha la pelle scura, dev'essere mediorientale, e una papalina di lana bianca in testa. Ovviamente sta cercando di trovare posto per la sua valigetta negli scompartimenti gia' stipati dell'aereo.
Quest'ultimo è un vecchio modello usato per le rotte tutto-esaurito, con gli sportelli non molto capienti e dall'apertura ignara di design che faciliti l'inserimento dei bagagli.
Li guardo negoziare fra loro interpretando i gesti delle loro mani. Aprono gli scomparti, prima uno, poi un'altro, sono tutti pieni ma in qualche modo decidono che in uno si possa ricavare dello spazio. Le mani di Papalina toccano tentativamente una giacca, tastano una borsa; i gesti incerti comunicano che non è sicuro se gli altri siano d'accordo, ma deve ricevere cenni affermativi, con la cortesia necessaria alla sopravvivenza negli spazi ristretti di un aereo. Una valigetta nello scomparto viene trovata soffice e capace di adattarsi, le teste si girano interrogative le une verso le altre, intuisco da ciò che segue che sono cenni di approvazione. Per poter smuovere il pezzo devono essere prima asportati uno zainetto e una giacca, poi viene riassestato il contenuto spingendolo e rigirandolo fino a creare lo spazio sufficiente per collocare il trolley di Papalina. E così con fatica, lo si infila nello spazio dell'armadietto il cui sportello viene ora chiuso con un soddisfacente klack. Riappare lo zainetto che viene inserito nello spazio liberato dell'altro scomparto e infine la giacca viene ficcata a forza prima di chiudere anche questo.
L'esasperazione latente nel gesto finale mi dice che la negoziazione non e' stata facile, ma le Nazioni Unite di questo aereo hanno raggiunto un accordo e possiamo partire.
@MELI: why do the flight attendants want the windows closed when it's night time outside?
(PS mi scuso con coloro che sottoscrivono al blog via email per aver inviato quello precedente due volte ma l'avevo erroneamente cancellato e ho dovuto ripostarlo)