Brunella Platania, grandissima artista italiana che questo inverno abbiamo visto impegnata nell’edizione della Compagnia dell’Alba di Aggiungi un posto a tavola e che, in primavera, ritroveremo (tra i tanti progetti in cui è costantemente impegnata) nel nuovo spettacolo della Compagnia Aspettando Broadway, Riunione di Compagnia. In attesa del debutto previsto per fine aprile a San Benedetto del Tronto, ci racconta (tanto) di sé, dei suoi progetti e del suo rapporto speciale con Carl Anderson.
Galeotto fu Canterville il Musical di Robert Steiner, Flavio Gargano e Valentina De Paolis, di cui uno dei protagonisti era Manuel Bianco, bravissimo performer e figlio di Loretta Foresti, la fondatrice della splendida compagnia Aspettando Broadway con cui già collaboravano, appunto, artisti di livello come Robert e Valentina. Loretta si innamorò artisticamente di me e di mio marito, il coreografo e regista Marcello Sindici, che per l’occasione curava i movimenti coreografici di Canterville, e ci ha voluti rispettivamente come direttrice musicale e direttore della parte coreografica nella sua compagnia, di cui è direttore artistico il collega e amico Vittorio Matteucci.
Parlaci un po’ dello spettacolo prodotto dalla Compagnia Aspettando Broadway che debutterà il 24 aprile al PalaRiviera di San Benedetto del Tronto: Riunione di Compagnia – Un geniale pretesto per fare musical. Qui tu sei la Direttrice Musicale.
La compagnia fino ad oggi, onorando il suo nome, ha sempre portato in scena, grazie alle esibizioni dei suoi strepitosi talenti, il mondo teatral-musicale di Broadway e Londra in forma di recital e spettacoli Highlights. Secondo Loretta Foresti, e anche secondo noi direttori, era arrivato il momento, data la preparazione e il livello della compagnia che stavamo seguendo, che gli artisti avessero la possibilità di portare in scena uno spettacolo creato ad hoc per loro, in cui poter mostrare le proprie doti di perfomers completi.
Da qui l’esigenza di scrivere un copione originale, della cui stesura si è occupato Vittorio Matteucci, che li vedesse mettere in scena una storia nuova e frizzante (sotto la direzione registica di Vittorio e la collaborazione di Marco Manca); cantare i successi del musical e dell’opera moderna (anche questa volta sott la mia guida musicale) e dar vita alle coreografie originali di Marcello Sindici con la collaborazione di Marco Oriundo. Il tutto, ovviamente, sotto l’occhio vigile di Loretta e con l’aiuto di Manuel, che ovviamente sarà anche sul palco.
Non solo performer in scena. Tu sei anche direttrice di un’accademia tutta tua, docente di canto e vocal coach per importanti progetti teatrali. Come ti trovi a lavorare insieme a giovani, se non giovanissimi performers? Qual è il tuo modo di rapportarti con loro, dal punto di vista artistico e umano?
È un altro aspetto del mio lavoro di cui vado molto fiera, e lo faccio con la stessa passione con cui sto sul palcoscenico. Ci sono dei talenti incredibili, e io voglio donare loro la mia esperienza e la mia professionalità. Un buon didatta deve essere prima di tutto un modello, sia artisticamente che umanamente, ed anche un ottimo psicologo in grado di capire punti di forza e debolezze degli individui che ha davanti per poter tirare fuori il meglio di loro col sorriso, uno sguardo severo, una lacrima. Vorrei dar loro quelle possibilità di preparazione e di approccio al mondo del teatro e della musica che, quando io ho incominciato, ho faticato a trovare. Per questo, otre agli stage in giro per l’Italia, ho deciso insieme alla mia straordinaria sorella MariaLaura Platania, giornalista ed esperta di letteratura teatrale, e insieme a Marcello Sindici di fondare l’Accademia Platafisica. Un’Accademia di nuova e più ampia concezione, con sede a Macerata e tra poco anche a Roma che, oltre a vantare ottimi insegnanti residenti di tutte le discipline (fra cui anche lo psicodramma), veda un turn-over fittissimo dei più grandi performer del panorama italiano e dia la possibilità agli alunni di mettersi alla prova fin da subito, esibendosi su palchi (anche importanti) supportati da noi performers professionisti.
Facciamo un passo indietro. In questa stagione teatrale hai dato verve e colore ad Ortensia nella commedia musicale “Aggiungi un posto a tavola” della Compagnia dell’Alba, ma sappiamo che nello spettacolo sei stata anche cover di Consolazione. Brunella Platania si sente più Ortensia, la petulante madre di Clementina e moglie del sindaco Crispino, o più Consolazione, sensuale e provocante donna che però alla fine riesce a farsi accettare da tutti e a sposare Toto?
Ah Ah, che domandina intrigante!! Dentro ogni donna c’è sempre più di una donna, ed io come attrice, quando affronto un nuovo personaggio attingo sempre a quelle parti di me (anche più nascoste) e a quelle esperienze che si avvicinano a quelle dei personaggi, oppure mi ispiro a qualcuno che me li ricorda. Brunella diventerà forse come la sua Ortensia, dato che per molte sfumature mi sono ispirata alla mia mamma (ride, ndr). Consolazione, con la sua verve e il suo desiderio di amore, deviato probabilmente da una vita difficile, è sicuramente già più vicina a me, sensuale e provocante. Facciamolo dire agli altri! Ma sono tutti personaggi fantastici, scritti da una penna sapiente.
Parliamo di progetti futuri. E in particolare di uno che ci sta molto a cuore perché si è fatto amare fin da subito, soprattutto da coloro che negli anni ’80 erano bambini: Georgie il musical. Di questo spettacolo sei attrice nel ruolo di Mary Buttman e vocal coach insieme ad Enrico D’Amore. Dicci come si sta evolvendo il progetto e quando potremo vedere sui palcoscenici questo musical.
Eccomi qua, bambina proprio negli anni 80. Un sogno, il sogno lungamente rincorso dell’amico Claudio Crocetti che ha scritto una bellissima sceneggiatura, incaricato due grandi artisti come Tiziano Barbafiera e Diego Ribechini di realizzare musica e testi e, con un coraggio rarissimo (ha ottenuto anche l’autorizzazione dell’autore giapponese) e un’inventiva unica, ha messo in moto un meccanismo finora utilizzato solo in America: il crownfounding, un sistema per cui, con promesse di finanziamento, chiunque può essere produttore di uno spettacolo e non solo spettatore. Per ora si è giunti a produrre, con un cast straordinario (Andate a curiosare sul sito www.georgieilmusical.it) il cd dell’opera per l’Avis, che sta patrocinando il progetto. Un traguardo già incredibile! Attualmente è partita la fase due – con lo stesso sistema ma all’ennesima potenza – perché lo scopo è quello di realizzare l’opera. Se tutto andrà come deve, in autunno la nostra cara Georgie sarà in carne ed ossa sui palchi d’Italia.
Durante il tuo percorso artistico hai avuto la fortuna di lavorare con il grandissimo Carl Anderson. Cosa ha rappresentato questo per te e per la tua carriera professionale? Cosa ti ha lasciato questo incontro?
Il mio più grande Maestro, e ora il mio angelo della musica, uomo unico e artista ineguagliabile. Non ho lavorato purtroppo mai con lui su un palco, ma cantato con lui tanto! Ho avuto la fortuna di essere sua alunna, una sua pupilla italiana. Mi ha fatto diventare tutto quello che sono, mi ha insegnato come attingere al libro dei colori che è dentro ognuno di noi, e creare quella magia che fa si che la tua emozione diventi prima quella del personaggio che interpreti e poi quella dello spettatore a cui ti stai donando.
È stato protagonista del musical che a nove anni mi ha fatto sentire dentro quella che ho poi capito essere la vocazione artistica (“Jesus Christ Superstar”, ndr). L’incontro casuale con lui, casuale ma voluto dal cielo in un momento di profonda crisi, ha rappresentato la svolta nella mia vita, il segno che la strada che stavo percorrendo era quella giusta. La sua stima e il suo affetto mi hanno portato fin qui. Spero che sia fiero di me.
C’è un personaggio che non hai ancora interpretato e che vorresti interpretare, in produzioni italiane o straniere?
Ahhhh… Mille!! Milleuno!! Mi piacerebbe moltissimo fare “Jeckill and Hyde” e “Wicked”, ma anche “Charlie e la fabbrica di cioccolato”, “La Danza dei Vampiri”, “Kiss me Kate” e di nuovo “Tosca”, “Jesus Christ Superstar” e “Sunset Boulevard”… Per non parlare dei drammi di Shakespeare e le favole di Calvino… continuo?!!! È la mia vita signori. Musica e teatro. Certo è che in questo momento della mia vita vorrei interpretare ruoli importanti in spettacoli di qualità.
La situazione della cultura e dello spettacolo dal vivo in Italia, lo sappiamo, non è delle migliori. Molte produzioni cercano di portare a teatro pubblico proponendo spettacoli con soggetti già molto conosciuti, presi magari da altre espressioni artistiche (come per esempio dal cinema). Quanto è difficile, invece, proporre in Italia spettacoli con soggetti originali?
Molto difficile… e difficile anche a volte concepirli. Ci sono chiusi nel cassetto, o usciti per poco, spettacoli originali meravigliosi (ne nomino qui due di cui faccio parte: “E non finisce mica il cielo” di Angelini Vergoni, Mastromarino e Raffaello e “La leggenda di Fornarina” del Maestro Giancarlo Acquisti) spettacoli nuovi, di altissima qualità, che non trovano il giusto sostegno produttivo per andare avanti. Il mercato italiano è strano, segue regole tutte sue con un’etica davvero opinabile, sia per come tratta le opere, sia per come tratta gli artisti. La chiudo qui.
Ma noi non ci arrendiamo e vedrete che sentirete parlare delle opere che ho nominato.
Il tuo sogno nel cassetto è…
Fare questo mestiere per sempre. Avere un teatro tutto mio e una compagnia per realizzare spettacoli bellissimi, e dare a chi verrà nuove possibilità. Interpretare appunto il bellissimo ruolo della Fornarina diretta da mio marito, e mettere inscena una mia versione di “Cime tempestose”, prima di diventare troppo vecchia (ride).
Ma anche realizzare sogni personali che mi completino come essere umano, che è forse la cosa più importante.
Sito web dell’artista: www.brunellaplatania.it
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