Riuscirà il governo Monti a ridurre le Province italiane?

Creato il 01 ottobre 2012 da Freeskipper
C'è chi vedendole come un inutile spreco, chi come un doppione delle Prefetture, avrebbe voluto abolirle del tutto, ma alla fine quella che ha prevalso è stata la logica di un graduale ridimensionamento delle Province italiane, senza scossoni e senza terremoti. Sono pur sempre delle "poltrone"!!! Così tra ipotesi, teorie, supposizioni varie, ma soprattutto in un groviglio inestricabile di veti, resistenze e deroghe, il passo dalle proposte ai fatti sembra assai lungo e con le elezioni che bussano alla porta chissà se le proposte che stanno maturando nelle Regioni porteranno davvero per fine legislatura ad un reale riordino delle Province delle Regioni a statuto ordinario dalle attuali 86 a 44 previste dalla legge, a cui si aggiungerebbero le 10 Città metropolitane? Comunque, in settimana si concluderà la prima fase del processo di riordino delle Province. Entro il 3 ottobre, i Consigli delle Autonomie Locali voteranno le prime ipotesi di riordino da consegnare alle Regioni, cui spetterà entro il 25 ottobre di chiudere la proposta definitiva da inviare al Governo. I dati arrivano da un primo monitoraggio compiuto dall'Upi, l'Unione delle Province d'Italia. "Il processo di riordino delle Province e delle Città metropolitane - commenta il presidente dell'Upi - è ormai avviato, nonostante, come ovvio, le difficoltà e le resistenze che sono emerse nei territori". I consiglieri provinciali sono intanto passati da circa 4000 nel 2010 a 2.700. Gli assessori, dai 1.700 circa dello stesso anno, sono oggi 773, rende noto l’Upi. "Le Province - aggiunge l’Upi - hanno avviato un percorso virtuoso di tagli sia rispetto al numero di assessori e consiglieri che in quanto agli emolumenti dei politici. Aspettiamo di vedere cosa deciderà nel prossimo Cdm il Governo Monti sui costi della politica locale".

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