Riviera Club Culture

Creato il 11 febbraio 2013 da Aletonti

Recentemente ho letto un libro molto interessante. Il titolo è “Riviera Club Culture”, autore Pierfrancesco Pacoda (edizioni NdA). L’ho scovato in edicola e non ho esitato ad acquistarlo nonostante io non sia, e non sia mai stato, un’amante delle discoteche e della vita mondana in generale.
Riviera Club Culture tratta di quel periodo, compreso tra gli anni ’80 e i ’90, in cui le discoteche assursero a vero e proprio emblema del divertimento sulla riviera romagnola. Sul tema è stata allestita anche una mostra che, attraverso immagini, fotografie, locandine, ecc. traccia il percorso narrato nel libro (nel quale è comunque presente una sezione iconografica).
Gli organi d’informazione al tempo puntarono l’attenzione soprattutto sul lato trasgressivo del fenomeno. I termini “sballo”, “divertimentificio”, “popolo della notte”, si diffondono a partire proprio da quel momento ma il libro di Pacoda ci fa capire che dietro queste apparenze anche un pò scomode ci fu molto di più. Non è un’eresia associare la parola “cultura” al mondo delle discoteche e dell’intrattenimento notturno anche se i più parlerebbero di tendenza, di movimento, di scenario. Qualunque sia il nome che le si voglia dare, si tratta di qualcosa di unico e forse di irripetibile, che ha portato la riviera ad una esposizione planetaria e che l’ha addirittura salvata durante la fase nerissima della “mucillaggine”. E, soprattutto, non è avvenuta per caso: dietro ci furono persone con un talento preciso e mille idee che si sposavano perfettamente con la logica del turismo di massa ma che sono riuscite a superarla creando un prodotto d’élite. Sembrava che le discoteche esistessero solo qui e che nulla potesse reggerne il confronto.
Non è trascorso un secolo da allora ma sembra un’altra epoca. Le discoteche ci sono ancora, anche se è scomparsa quell’aura magica che le circondava anche soltanto a pronunciarne i nomi. Come in ogni altra attività della riviera, oggi si è troppo preoccupati di far tornare i conti per poter puntare a qualcosa più in alto ma non è detto che il passato non contenga qualche spunto interessante anche per il futuro.


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