La cosa bella (l’unica) del mio deterioramento cerebrale è che film, libri e telefilm anche se visti e rivisti mi sembrano sempre una novità. Anche questo film me lo ricordavo poco o niente. È la storia dell’amicizia tra Harry e Sally, i due protagonisti, nata durante l’Università, in verità come una sonora antipatia reciproca, e proseguita poi nel corso dei 15 anni successivi in un crescendo di situazioni diverse che hanno provocato cambiamenti nei sentimenti di ciascuno dei due. Il tema del film è la possibilità che un uomo e una donna possano essere veramente amici, e i due protagonisti hanno ovviamente visioni opposte.
La storia, come spesso capita è ben resa soprattutto dalla capacita e dalla bravura dei due attori che ne hanno fatto un film speciale e niente affatto banale.
Mi ha divertito vedere come con il trascorrere del tempo cambiasse anche il look dei due protagonisti: in particolare il taglio di capelli e la pettinatura di Meg Ryan erano sempre adatti alla moda del momento.
Il film è diretto da Rob Reiner ed è scritto da Nora Ephron. I personaggi di Harry e Sally ricalcano proprio le personalità dei due autori: Robert infatti, durante le riprese era reduce da una storia sentimentale finita male, ed era sempre di malumore ed estremamente cinico, proprio come Harry; il personaggio di Sally invece era ricalcato su quello di Nora, allegra di carattere, sempre positiva e organizzata.
La scena storica dell’orgasmo simulato da Sally fu suggerita proprio da Meg Ryan, mentre la battuta immediatamente successiva, eccezionale anche quella, è dovuta a un’idea di Billy Crystal, e la comparsa che l’ha pronunciata era la madre del Regista. La scena si svolge in un Deli di New York famosissimo per il suo panino con il pastrami (tipico piatto ebraico, è un affettato di provenienza dell’est Europa).
Comunque prendetene pure nota: è un ottimo film da rivedere in TV, divertente e delicato. Naturalmente adatto a tutti (salvo aver dovuto spiegare al Piccolo alcune scene non esattamente alla sua portata! Ma lui si è divertito lo stesso, anche senza capirle).