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Rivoluzione Civile, Davide Persico in corsa verso la Camera: primo, liberarci dal Fiscal compact e così alleggerire la pressione fiscale. Sociale e legalità contro la crisi. “Sul piano delle idee abbiamo qualcosa in più: cercherò confronti con altri ca...

Creato il 18 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

“Il fiscal compact – ecco su che cosa metterebbe mano subito Davide Persico on Rivoluzione civile se fosse eletto deputato –  è il Fiscal compact la principale causa delle difficoltà delle famiglie. Lo vedo da amministratore locale: i cittadini, le famiglie sono spremute fino all’osso. Oggi tutti parlano di togliere l’Imu, ma non si rendono conto che diverrebbe una mannaia, l’ennesina, per gli enti locali. Non dico di lasciarla com’è, bensì di rimodularla e renderla equa. Poi bisogna agire per il recupero dell’evasione fiscale, con questo la pressione fiscale può essere abbattuta. Io ragione come comune cittadino, che non ne può più delle tasse, ma anche come amministratore locale, che si rende conto che le entrate servono per dare i servizi ai cittadini. Queste entrate devono essere gestite in modo assolutamente federale”. Responsabilità ai territori quini e autonomia preservata e rafforzata. “Togliere l’Ici è stata una follia assoluta – insiste Davide Persico – motivata solo da carattere elettorale. Se fosse rimasta l’Ici i Comuni non sarebbero in queste condizioni e le famiglie non sarebbero iper-stressate da un pagamento Imu che è più elevato della stessa Ici di prima”.

“Devono emergere i contenuti, le necessità della vita quotidiana - Persico lo sottolinea – devono essere le ragioni dei cittadini a farsi sentire nella campagna elettorale, non le comparsate televisive”.

Rivoluzione Civile è una novità, una delle rare, sparute novità in una campagna elettorale pericolosamente ingessata. Il distacco della politica dai cittadini è talmente forte che le manifestazioni di disgusto e di protesta pullulano ovunque per il Web: segni di rabbia, vignette satiriche feroci, critiche pesanti, disperazione, sconforto, paura, delusione che alcuni però non provano. Chi si è battuto da tempo con coerenza corre più sereno, con grande passione. Davide Persico, candidato di Rivoluzione Civile e numero cinque nella circoscrizione Lombardia 3 della Camera dei deputati, ha voglia di dare il meglio di sè: lo si sente dall’entusiasmo che muove il sindaco di San Daniele Po.

Ha saputo della candidatura due notti fa e si è subito messo all’opera con il partito per organizzare la campagna elettorale. Una forza di sinistra è mancata nell’ultima legislatura. E per la prossima i sondaggi danno speranza.

“Mi sono riconosciuto nel programma di Rivoluzione civile, che collima con quello di Rifondazione, ho visto che c’era una coincidenza straordinaria, per cui ho deciso di dare la mia adesione”. La posizione in lista è abbastanza alta. Ma potrà essere eletto Davide Persico? “Non ho fatto calcoli particolari, mi impegno però per colmare la distanza tra la politica e la società civile. Finalmente adesso c’è la possibilità di riportare i rappresentanti territoriali in Parlamento, non grazie alla legge elettorale, bensì grazie a un progetto che consente ai vari circoli di proporre i proporre i propri candidati”.

Dunque non è il segretario del partito che sceglie i candidati, al contrario sono i circoli locali a proporli per poi essere approvati o  no dai vertici.

Rifondazione ha scelto persone già attive nelle amministrazioni locali: “E il mio intento è di portare un po’ di esperienza locale nelle sfere alte”, e l’esperienza c’è. Nessuno dei candidati è approda alla politica dall’esterno. La competenza specifica è assicurata.

La campagna elettorale non prevede spese abnormi: “Presenteremo le fatture e accetteremo solo il rimborso dei soldi effettivamente serviti, non un euro di più”. La promessa è pubblicare le fatture e garantire massima trasparenza, vista la sensibilità dei cittadini. D’altronde senza finanziamenti pubblici solo i più ricchi potrebbero permettersi di competere e non sarebbe equo.

Davide Persico userà Internet, con i social network e creando un blog. Si faranno interventi filmati sugli argomenti del programma per poi diffonderli sui social network, a caccia di una diffusione virale. “L’intento è anche fare incontri pubblici con altri candidati di altri schieramenti – continua Persico – perché riteniamo di avere qualcosa in più sul piano delle idee. Se guardiamo adesso gli interventi degli altri schieramenti c’è una gran discussione su candidati, comparse televisive, persone,  ma non esce un bel niente dei programmi di Pd e Pdl, gli stessi della lista Monti, tant’è vero che questi partiti escono dal medesimo governo. Vorrei confrontarmi con loro sui programmi: noi puntiamo sul sociale, sull’etica nella politica, sulla legalità, cosa che nelle altre forze politiche si trova piuttosto poco”.

E Antonio Ingroia? Funziona come leader politico? “Ho seguito il suo intervento a Ballarò. Me lo aspettavo più deciso e più puntuale nel dibattito. Non è un animale politico, però secondo me è la persona giusta: noi abbiamo valutato Ingroia però non considerando tanto le caratteristiche personale quanto il programma che ha costruito, che è veramente eccellente. Volevamo fare primarie di programma con il Pd, evitando che ci si concentrasse sul prevalere di una persona o l’altra. Ingroia deve essere sostenuto da persone politicamente esperte: in questo caso può funzionare”.

Il rischio del non voto spaventa: “Ma noi potremmo ricevere i voti di chi non voleva più andare a votare e ora però leggendo il programma ci si ritrova. Sono fiducioso”.


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