Rivoluzione in casa Amazon: spedizioni flash con il drone

Creato il 04 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Amazon, l’azienda leader mondiale nel settore dell’e-commerce, lancia una novità a dir poco rivoluzionaria: l’Amazon Prime Air. Si tratta di un servizio di consegna pacchi del tutto innovativo nel settore. La consegna, infatti, verrà fatta in meno di 30 minuti da droni comandati a distanza. L’innovativo progetto è stato presentato in un’intervista tv dal numero uno di Amazon, Jeff Bezos. Sul sito della società è stato postato un video che dimostra come funzionerà il drone, con un mini-elicottero radiocomandato che scarica un pacco nel giardino di una casa.

Il nuovo sistema, tuttavia, presenta qualche limite: esso infatti potrà consegnare soltanto pacchi o pacchetti di un peso fino ai 2,5 chilogrammi, ed entro un raggio di circa 16 chilometri dal deposito Amazon all’indirizzo di recapito. I fattorini non hanno quindi motivo di preoccuparsi. Saranno ancora indispensabili per le consegne più pesanti e che richiedono percorsi più lunghi.

Per Bezos il progetto potrebbe essere operativo nel giro di 4-5 anni, ma manca ancora un dettaglio importante: per poter essere impiegati, i mini-droni targati Amazon dovranno ottenere la la certificazione e l’autorizzazione al volo da parte della severa Federal Aviation Administration, la quale ha già fatto sapere che i minidroni avranno a disposizione solo pochi, precisi, limitatissimi corridoi di volo. Inoltre non sono da sottovalutare le norme che regolano la materia in ciascun Paese: in Germania, ad esempio, ottenere il permesso di uso dei minidroni potrebbe essere impossibile per Amazon.

Ulteriore elemento da non sottovalutare è quello della privacy: nella discussione pubblica in corso negli Stati Uniti, diverse associazioni a tutela dei consumatori sono preoccupate per la presenza di videocamere sui droni e per la gestione delle immagini eventualmente catturate in volo (controversie simili a quelle che – sempre in area high tech – riguardano la registrazione “accidentale” di informazioni private dalle automobili usate da Google nell’ambito del progetto Street View.


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