RNA ad alta infedeltà

Creato il 07 novembre 2010 da Emmecola

Gli studenti di biologia conoscono bene la legge fondamentale che le cellule viventi devono rispettare, il dogma centrale della biologia molecolare. Si tratta del principio secondo cui l’informazione genetica si muove in una direzione, dal DNA all’RNA e dall’RNA alle proteine. Il primo duro colpo a questa legge è stato assestato dai retrovirus, in grado di far retrotrascrivere alla cellula ospite il proprio RNA in DNA e capaci quindi di trasferire informazione nel senso opposto rispetto a quello convenzionale. Dal meeting annuale della Società Americana di Genetica Umana arrivano ora altre novità che potrebbero far vacillare nuovamente il dogma: a quanto pare, le cellule non sono molto accurate nel trasportare l’informazione genetica, anzi sembra che il messaggio contenuto nel DNA arrivi quasi sempre alterato a destinazione.

Il biostatistico Mingyao Li e i suoi colleghi hanno sequenziato il trascrittoma di 27 individui che avevano partecipato al progetto 1000 Genomi, leggendo quindi tutti gli RNA messaggeri che la cellula sintetizza copiando le informazioni contenute nel DNA. Mappando questi RNA sul genoma dei rispettivi proprietari, però, i ricercatori si sono accorti che il 97% di queste molecole non si appaiavano perfettamente, e mostravano invece delle piccole differenze. L’RNA prodotto non è quindi una copia fedele del DNA, come si pensava. Forse il processo di trascrizione non è molto preciso, o magari l’RNA viene alterato successivamente da enzimi che scambiano qualche nucleotide con un altro.

Non si conosce il momento in cui l’RNA perde l’informazione contenuta nel DNA, né tantomeno si sa quali effetti potrebbero avere queste modifiche sul risultato finale. Quel che è certo è che, in media, ogni persona ha 4000 geni che non vengono trascritti correttamente, e che la presenza di una G dove dovrebbe esserci una A è l’alterazione più frequente tra le 12 osservate. Per mettere a tacere i critici e gli scettici, il gruppo di Li è ora impegnato nel risequenziamento, in modo da escludere la possibilità che le differenze trovate siano da imputare semplicemente a errori tecnici.

Se questi dati fossero confermati, ci troveremmo di fronte a un meccanismo davvero bizzarro che avviene in ogni istante all’interno delle nostre cellule. Il nostro genoma è stato messo a punto in milioni di anni di evoluzione, e si suppone che rappresenti quindi il miglior manuale di istruzioni che siamo stati in grado di costruirci. Dunque perché perdere parte di quella preziosa informazione nel passaggio che va dal DNA alle proteine? Che senso ha? Non sappiamo quali possano essere le conseguenze di questi “errori”: forse l’RNA modificato viene degradato, o non viene tradotto in una proteina, o ancora porta alla sintesi di una proteina non funzionante. Al momento Li e colleghi non hanno risposte da dare, ma mi auguro che presto possano dirci qualcosa di più: se le nostre cellule sbagliano volutamente per qualche motivo, io sono curioso di saperlo.

Fonti: Nature News, ScienceNews

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