Rob liefeld: come ho imparato a infischiarmene di chi mi odia

Creato il 16 novembre 2011 da Comixfactory

Rob Liefeld


Pochi autori nel corso degli anni hanno saputo calamitare l'odio e l'amore dei fans come Rob Liefeld. L'ex enfant prodige del comicdom statunitense, criticatissimo per le sue storyline fantasiose spesso lasciate incompiute e per le improbabili anatomie dei suoi personaggi, è ormai cresciuto e sembra aver messo la testa a posto. Negli ultimi tempi ha stretto una "società" con Robert Kirkman (suo fan da sempre), insieme i due  hanno lanciato, sotto l'etichetta Skybound, una nuova collana per la Image, e si è preso carico (dapprima come disegnatore e adesso come autore completo) di Hawk and Dove (una delle testate del DC Relaunch con protagonisti i personaggi che lo hanno lanciato oltre un ventennio fa). Due incarichi di grande responsabilità (e di altrettanta visibilità) che hanno rilanciato Rob e lo hanno reso di nuovo protagonista... e che gli hanno conferito tranquillità e pace interiore, al punto di scendere finalmente a patti con l'odio che una parte consistente dei lettori (e degli addetti ai lavori) nutre nei suoi confronti. E così, dopo anni di silenzio, dalle pagine del suo Blog arriva la risposta di Rob Liefeld ai suoi detrattori.
In un lungo post intitolato "Come sconfiggere coloro che odiano (o almeno come ho fatto io!)" l'autore ha parlato di se e del suo problema con coloro che lo odiano. Liefeld racconta che nel 2000 fu contattato da Bob Harras (l'allora editor in chief della Marvel) per realizzare un breve ciclo di storie per Wolverine. Rob accettò senza esitare, Wolverine era il suo personaggio preferito e lavorare per la serie dedicata al mutante canadese gli sembrava un'ottima occasione per dare l'addio al mondo del fumetto. Gli ultimi dieci anni, infatti, erano stati davvero molto intensi e Rob aveva lavorato senza soluzione di continuità alla Marvel (per la quale aveva realizzato New Mutants e X-Force e aveva inventato personaggi del calibro di Deadpool e Cable e alla quale era tornato per realizzare Heroes Reborn) e alla Image (dove aveva lanciato i suoi extreme studios e personaggi come Youngblood, Supreme ecc...), adesso che aveva messo su famiglia era intenzionato a ritirarsi così come avevano fatto Todd McFarlane e Jim Lee, godersi la famiglia e i tanti guadagni conseguiti in quegli anni. Ebbene Liefeld così fece e diede inizio alla sua nuova vita, quella dell'appassionato lettore. Iniziò a seguire la Marvel di Quesada, seguì la nascita e il declino della Crossgen, i fatti dell'11 settembre, il cambio di gestione editoriale della Image e la nascita del talento di Robert Kirkman, e durante lo svolgimento di tutti questi fatti Liefeld ha seguito con attenzione internet. E su internet ha scoperto che nel mondo del fumetto si era abbattuta una catastrofe, un autore che non sapeva disegnare, non sapeva scrivere una storia... un autore il cui nome era Rob Liefeld.
Inutile dire che leggendo le parole scritte da questi detrattori Liefeld non si riconosceva e non riconosceva la sua carriera. Ed è così che decise di ricostruirsi una credibilità. E iniziò a farlo su internet, iscrivendosi e frequentando vari forum di discussione, parlando di se e confutando le critiche sterili. Non voleva cambiare il gusto dei suoi detrattori, ma non voleva che venissero raccontate delle imprecisioni. Cominciò a collaborare, con una rubrica intitolata robservation, con il sito Spinnerrack.com, e grazie a questa rubrica entrò in contatto con Marc Millar (un contatto che diede vita a una collaborazione per Youngblood: Bloodsport che segnò il ritorno al fumetto di Rob). Il passo successivo è stato quello di ricominciare a frequentare le conventions. In breve l'affetto mostrato dagli appassionati gli ha permesso di scendere a patti con in fatto che tanto odio, tanta contrarietà era priva di fondamento. Qualcuno, ad esempio, lo odiava semplicemente perché non gli piaceva come aveva disegnato gli artigli di Wolverine. Ma nessuno sembrava ricordarsi che in fin dei conti si tratta solo di fumetti e che quei fumetti lui li aveva portati alle stelle (basti pensare al milione (!) di copie venduto da New Mutants # 100 o i cinque milioni (!!) venduti da X-Force # 1). L'importante, quindi è andare avanti per la propria strada, continuando a lavorare consapevoli dei propri limiti e senza necessariamente prendersi troppo sul serio... in fin dei conti "sono colui che ha disegnato capitan America con le Poppe!"

Il capitan America con le poppe



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