Roba da gatti: i gatti dei nonni.

Da Mafalda1980 @mafalda1980
Da quando sono nata i gatti sono sempre stati parte integrante di tutta la famiglia.
Con noi viveva la Chicca, la mia sorella pelosa.A casa dei nonni materni ricordo una pletora di gatti che si avvicendava anno dopo anno. Alcuni erano fissi, altri subivano la selezione naturale che colpisce i gatti troppo curiosi: si avventuravano nel giardino del vicino di casa, dove vivevano dei cani molto aggressivi, e di loro restava solo un bel ricordo.E' brutto da dirsi, ma i più furbi e cattivi sono sopravvissuti molto a lungo.La madre superiora, o matrigna, come già a sei anni l'avevo soprannominata, era la Teresita.Gatta altera, permalosa e per niente affettuosa. Ovviamente bellissima. Per tre quarti persiana e per un quarto (caratterialmente parlando) bastarda, bianca, vantava pelo lungo e setoso e occhioni verdi, solo all'apparenza dolcissimi. Un po' come il gatto della pubblicità del Gourmet, che ogni volta che lo vedo me lo immagino pronto a scannare uccellini. Si accoccolava esclusivamente sulle gambe di mio nonno una volta che lui si era addormentato davanti alla tv. Non aveva altri contatti con la parte umana della famiglia. Le poche volte che mi sono azzardata ad accarezzarla mi sono beccata dei graffi che ricordo a distanza di vent'anni abbondanti.Camillo era il figlio della Teresita. Grigio come le pattine che andavano usate sul parquet. Ogni tanto ci si addormentava sopra, e capitava di calpestarlo. Non reagiva, se ne andava sculettando un po' stizzito. Ma non serbava rancore: a differenza di sua madre, era molto affettuoso, pronto a insinuarsi sotto le manine di bimba che non vedevano l'ora di tradire un po' la Chicca e accarezzarlo.Poi c'era la Minou, che se la memoria non mi inganna era la madre della Teresita; color tartaruga, amava dormire nella lavatrice e bere dal rubinetto della cucina.A casa della Nonna Pina viveva la Ciccina. Pelo lungo, bianca e nera, a dispetto del suo nome simpatico era carogna come poche. Si faceva accarezzare solo dalla Nonna, quindi anche con lei il mio desiderio coccolatorio rimaneva frustrato. Ha vissuto vent'anni, età più che rispettabile per un felino domestico, soprattutto se si pensa che la morte non è "sopraggiunta per cause naturali", ma a causa di un automobilista distratto.Mi viene da pensare che Attila compirà sei anni a marzo. Non sarà il solo gatto della vita della Purulla, e mi viene un po' da piangere.
Questo post partecipa a Roba da gatti. La rubrica del martedì di Suster.