Mannaggia, che domanda sgarbata e inopportuna: dopo la fatica di spargere tutto quel miele per far creare un friabile alibi al voto piddino, questo fa finta di crederci veramente. Così il nipote di Gianni Letta di fronte a tanta sfrontatezza, risponde: “Confermo che manterremo gli impegni e tutto starà dentro quegli impegni. I modi e le forme con cui troveremo le risorse è roba di casa nostra e non devo spiegarla a nessuno”. Oh, avrà pensato, che magnifica prova di indipendenza dopo aver dovuto rassicurare anche la Merkel che l’Italia manterrà fermi gli impegni presi per il suo impoverimento. Peccato però che il giornalista fosse italiano e che Letta non si è nemmeno sognato di spiegare neanche ai suoi concittadini come farà. E fino a prova contraria l’Italia è la nostra casa, mentre questo ceto politico è l’Imu che ci tocca.
Ora è chiarissimo che nemmeno lui sa dove andare a sbattere e che la cartapesta dei discorsi fasulli si è già consunta in 48 ore : ad onta di quanto vaneggiano da noi gli eterni cazzi buffi, nessun via libera è stato concesso a Berlino. La situazione è talmente paradossale per non dire grottesca che l’unica a dire qualcosa, sia pure di indiretto, riguardo a questi viaggi della speranza a Berlino che si susseguono incessanti ormai da due anni, è stato l’unico ministro “tedesco” del governo, ossia Josefa Idem che avendo doppia cittadinanza può essere considerata come ministro di confine: al Die Zeit dice che dopotutto “è comprensibile che gli italiani abbiano avversione nei confronti della Merkel”. Una dichiarazione in realtà molto più politica di quanto non lasci pensare l’approccio, per così dire, psicologico.
Quasi quasi potremmo fare a cambio e lasciare Letta in Germania per un doveroso scambio.