La borghesia emergente palermitana (e non) ha sfornato dei figli che, non avendo il problema di sopravvivere con le proprie forze (e dunque la necessità di trovarsi un lavoro vero) o non avendo semplicemente un cazzo da fare, scelgono la fotografia come pseudo impiego retribuito in popolarità tra i cciòvani, arrivando addirittura, in casi sempre più frequenti nonché raccapriccianti, ad organizzare delle mostre con il frutto del loro talento da discount.
Tutti ignorano le modalità e funzioni varie della loro EOS vattelappesca perché riconoscono solo il simbolo ‘auto’.
Così avremo il pirla che fotografa tramonti a Mondello, quello specializzato nell’immortalare s
Considerate che le macchine fotografiche di nuova generazione, anche le meno costose, sono molto potenti e, anche in modalità manuale, riescono a scattare delle foto che, agli occhi di un profano, sono belle, quasi da Premio Nadar. Pure un cesso, con luce e prospettiva giuste,tempi di esposizione, zoom e messe a fuoco corretti può apparire come un piccolo angolo di Paradiso.
Masterclass, corsi e quant’altro abbondano. Costano un occhio della testa, ma fortunatamente per gli organizzatori, abbondano anche i figli di papà che possono permetterseli. Poi per le ragazze, atteggiarsi a fotografe, con tanto di abbigliamento tipo(piercing in un punto x del viso, kefiah o pashmina, pettinatura alla moda con frangetta cortissima e occhio a polpo), è un ottimo metodo per sentirsi fighe.
La fotografia è stata stuprata da quest’orda di gente piena di soldi ma priva di talento e, di conseguenza, è stata banalizzata orrendamente. Mutilata della sua valenza artistica.
Essere fotografi è molto di più che possedere una tecnica o un’attrezzatura pesante. Tutti possono comprarsi una Reflex ma quasi nessuno è un fotografo. Certo, ognuno è libero di coltivare la propria passione senza necessariamente vendersi agli altri con superbia ed arroganza come ‘artista fotografo’.
Senza contare che a causa di questa marmaglia incompetente, maestra nell’arte di Photoshop, che affolla il mondo, i professionisti spesso non hanno lo spazio che meritano.
“La macchina fotografica è uno strumento semplice, anche il più stupido può usarla, la sfida consiste nel creare attraverso di essa quella combinazione tra verità e bellezza chiamata arte”.
Isabel Allende, Ritratto in seppia, 2001