Autore: Robert Harris Editore: Oscar Mondadori Titolo originale: The Ghost Pagine: 327 Voto: 2/5 Pagina di Anobii
Trama del libro:
La trama e le recensioni di Il ghostwriter, romanzo giallo scritto da Robert Harris e pubblicato da Mondadori. "Nel momento in cui seppi come era morto McAra avrei dovuto alzare i tacchi e andarmene. Solo adesso me ne rendo conto." Chi parla è un ghostwriter di professione. Cinico e con una buona dose di disincantato umorismo, abituato ad aver a che fare con star del rock al tramonto e piccole celebrità, non esita ad accettare l'incarico di lavorare sulle memorie del Primo ministro britannico uscente Adam Lang, memorie attesissime e scottanti. Per lui è una grande occasione, resa ancora più allettante da un compenso astronomico impossibile da rifiutare. Ben presto, però, il ghostwriter capisce di aver fatto un terribile errore. Qualcun altro si era già dedicato allo stesso progetto, morendo in circostanze palesemente sospette solo qualche giorno prima. Ma ormai è troppo tardi: il controverso ex premier si rivela un personaggio con un passato pieno di segreti che tornano a tormentarlo, segreti che hanno il potere di uccidere. Ambientato in pieno inverno nella dorata reclusione di una residenza di lusso a Martha's Vineyard, "Il ghostwriter" è l'avvincente e realistico romanzo di un autore entrato a pieno titolo nel ristretto gruppo di cui fanno parte Forsyth e le Carré; la più tagliente incursione di Robert Harris nella fiction politica dai tempi di "Fatherland"
Commento personale e recensione:
Dire noioso è poco. Stenta a decollare, e quando lo fa ormai è tardi. Già che ho una certa avversione per i romanzi scritti in prima persona, se poi ci mettiamo il tema abbastanza flaccido capirete che non posso scrivere un parere positivo. Per certi versi sembra addirittura avere il coraggio di essere un romanzo politico, ma è totalmente di fantasia con personaggi inventati e situazioni un po' improvvisate ed improbabilmente ucroniche. Anche la figura del ghostwriter potrebbe venire espressa meglio, tuttavia abbiamo un qualcosa di abbastanza originale almeno da questo punto di vista. Non da quello della trama però, che non risulta avvincente o troppo interessante. Certe volte ci si perde addirittura negli scarsi tentativi dell'autore di fare ironia o umorismo, cercando di entrare nella parte del personaggio, che alla fine (ed all'inizio) purtroppo per lui, tanto simpatico non è. L'unico ad avere una certa psicologia ed un determinato carattere: eh sì, è il personaggio principale... Eh no, anche Tony Blair (ops, Lang) ha una bella particina, eppure è intangibile, sebbene il ghostwriter debba parlare proprio di lui. Non voglio dire che sia da buttare, non è scritto male, anche senza esagerare, e prova ad inserire il colpo di scena che tutto sommato può risultare piacevole. Ma che barba la prima parte. E che noia la seconda... Ricordiamoci che Harris è lo stesso che ha scritto Fatherland e per questo motivo mi aspettavo decisamente di più