Ogni tanto bisogna ritornare alle nozioni base, specie quando si sa che qualcuno ha fatto l'errore di cercare nei posti sbagliati e si è fatto spoiler da solo, vero Michele?
La Ruota del Tempo comprende quattordici romanzi, l'elenco è questo:
L'Occhio del Mondo ( The Eye of the World)
La grande caccia ( The Great Hunt)
Il Drago rinato ( The Dragon Reborn)
L'ascesa dell'Ombra ( The Shadow Rising)
I fuochi del cielo ( The Fires of Heaven)
Il signore del Caos ( Lord of Chaos)
La corona di spade ( A Crown of Swords)
Il sentiero dei pugnali ( The Path of Daggers)
Il cuore dell'inverno ( Winter's Heart)
Crocevia del crepuscolo ( Crossroads of Twilight)
La lama dei sogni ( Knife of Dreams)
Presagi di tempesta ( The Gathering Storm)
Le Torri di Mezzanotte ( Towers of Midnight)
Memoria di luce ( A Memory of Light).
I primi undici romanzi sono stati scritti da Robert Jordan, gli ultimi tre da Brandon Sanderson sulla base degli appunti lasciati dallo stesso Jordan. Dopo la pubblicazione dell'undicesimo romanzo a Jordan è stata diagnosticata una malattia gravissima, le cui probabilità di sopravvivenza erano piuttosto basse. Una volta avuta la diagnosi Robert si è messo al lavoro per cercare di concludere la sua saga, o fare in modo che qualcun altro la potesse concludere perché voleva che i lettori conoscessero la fine della storia. Fra la diagnosi e la morte sono trascorsi un paio di anni, tempo nel quale, compatibilmente con le cure, Jordan non ha fatto altro che dedicarsi alla sua saga. Per questo Sanderson sapeva cosa sarebbe accaduto negli ultimi tre romanzi, aveva pochi brani portati a compimento ma una valanga di appunti. Nel suo lavoro è stato aiutato da Harriet McDougal, la vedova di Jordan.
Harriet e Robert si erano conosciuti quando lei era già un'editor piuttosto nota e lui uno scrittore in cerca di editore. Lei ha seguito la sua intera carriera, insegnandogli come non essere prolisso (e per piacere piantatela di ridacchiare sotto i baffi perché vi sto sentendo!). Sia come sia dopo diversi polpettoni storici e qualche fantasy su commissione incentrato su Conan il barbaro (letto solo il primo Conan, ma sto seriamente pensando di tirarmi la zappa sui piedi da sola e di leggere i polpettoni) ha scritto un fantasy epico. La moglie lo ha letto e ha iniziato a sperare che fosse davvero una delle cose migliori che lei avesse mai letto, perché l'alternativa era che era talmente innamorata del marito da non saper più capire il valore dei testi che leggeva. Il romanzo è stato presentato all'editore Tom Doherty di Tor come il primo di una trilogia, ma Robert mentiva sapendo di mentire perché era consapevole che per arrivare in fondo alla storia gli sarebbero serviti almeno sei libri. Evidentemente come era già successo a J.R.R. Tolkien e come sarebbe successo a George R.R. Martin, la storia gli è un po' scappata di mano ed è cresciuta nel corso della narrazione. Cito solo, giusto per completezza, Maria Simons e Alan Romanczuk, assistenti di Jordan per parecchi anni, che hanno affiancato Harriet nel ruolo di consulente quando Sanderson ha scritto gli ultimi tre romanzi.
Alla serie va aggiunto il prequel Nuova primavera ( New Spring), pubblicato prima in forma di racconto lungo e poi, con alcune modifiche nel testo, in forma di romanzo. Si tratta di un prequel, ma anche se racconta di avvenimenti antecedenti a L'Occhio del Mondo io lo leggerei dopo perché Nuova primavera è bello ma al suo interno è impossibile vedere davvero la complessità del mondo di Jordan. Per lui 350 pagine sono poche, ha appena iniziato a scaldarsi le dita sulla tastiera. L'unico vero racconto breve è The Strike at Shayol Ghul, incentrato sull'attacco al Foro compiuto da Lews Therin Telamon e dai Cento Compagni. Il testo (in inglese) si trova qui: http://www.dragonmount.com/Books/Strike_at_Shayol_Ghul/index.php. Avviso per Michele: puoi leggerlo, non ti fa nessuno spoiler e secondo me è molto interessante. Chi invece non conosce l'inglese può trovare una mia introduzione e un riassunto qui: https://librolandia.wordpress.com/2012/08/23/robert-jordan-imprigiona-il-tenebroso/. In più esiste un'enciclopedia che ho apprezzato, The World of Robert Jordan's The Wheel of Time, scritto dallo stesso Jordan e da Teresa Patterson. A livello di immagini non regge minimamente il confronto con l'enciclopedia Il mondo del ghiaccio e del fuoco firmata da George R.R. Martin, Elio Garcia e Linda Antonsson, ma il testo mi è piaciuto. È davvero un'enciclopedia, parla di Randland (nome inventato dai fan) e non dei personaggi, ma secondo me è interessante. Certo, quando arriverà in libreria The Wheel of Time Companion: The People, Places and History of the Bestsellig Series (previsto in inglese per l'autunno, devo decidere se fare la fan impaziente e comprare l'edizione originale o provare ad aspettare per vedere se pubblicano una traduzione) scritto da Harriet, dalla Simons e da Romanczuk quel libro sarà mio, e sembra molto più interessante del volume co-firmato dalla Patterson. Già che ci siamo questa è la quarta di copertina (niente spoiler):
Since its debut in 1990, The Wheel of Time® by Robert Jordan has captivated millions of readers around the globe with its scope, originality, and compelling characters. Over the course of fifteen books and millions of words, the world that Jordan created grew in depth and complexity. However, only a fraction of what Jordan imagined ended up on the page, the rest going into his personal files.
Now The Wheel of Time Companion sheds light on some of the most intriguing aspects of this fantasy world, including biographies and motivations of many characters that never made it into the books, but helped bring Jordan's world to life.
Included in the volume in an A-to-Z format are:
An entry for each named character
An inclusive dictionary of the Old Tongue
New maps of the Last Battle
New portraits of many characters
Histories and customs of the nations of the world
The strength level of many channelers
Descriptions of the flora and fauna unique to the world
And much more!
Lo sapete che una delle voci è dedicata a Bela? Va bene, niente spoiler.
Perché leggere La Ruota del Tempo? Perché è meravigliosa, serve altro? L'inizio è tolkieniano, ok. Potrei fare un bell'elenco degli elementi già presenti in Tolkien ma entreremmo in area spoiler perciò lascio stare, tanto quando li vedete li riconoscete tutti. L'intenzione di Jordan era quella di darci una falsa sensazione di familiarità, come se già conoscessimo quel mondo e quella storia, e poi seguire la sua strada. Da un certo punto in poi Il signore degli Anelli e La Ruota del Tempo non hanno più nulla in comune, al di là di una serie di archetipi e del fatto di appartenere entrambi al genere fantasy. E gli archetipi Jordan li conosceva bene, così come le mitologie di mezzo mondo, che di tanto in tanto fanno capolino come fonte d'ispirazione per determinati elementi. Del resto quando uno legge 300 libri l'anno non ci vuole nemmeno troppo tempo a farsi una certa cultura. Il mondo è estremamente ricco e complesso. I personaggi si evolvono con il tempo, anche se di tempo ce ne vuole.
Jordan ha un passo lento, si muove con calma, tranne quando decide di accelerare all'improvviso nelle scene d'azione e in poche pagine fa accadere di tutto. Per questo durante la lettura a volte può sembrare che stia accadendo poco, ma se uno si ferma a considerare dove si trova e come erano le cose prima si accorge che i cambiamenti sono un'infinità, e che i personaggi sono cresciuti in modo straordinario. Il bene e il male, i dubbi, le decisioni sbagliate fanno parte di queste pagine così come la speranza e la voglia di andare avanti. E se anche la storia non è stata finita da Jordan e un paio di trame minori finiscono un po' in sordina il quadro generale è grandioso.
Prima o poi io dovrò riprendere seriamente con la rilettura, voi intanto leggete che è meglio.