Robert Pattinson - Storia di un puttano in saldo

Creato il 30 aprile 2012 da Cannibal Kid
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"Con sto sguardo vi trombo tutte, vi trombo!"

Bel Ami - Storia di un seduttore (UK, Francia, Italia 2012) Titolo originale: Bel Ami Regia: Declan Donnellan, Nick Ormerod Cast: Robert Pattinson, Uma Thurman, Christina Ricci, Kristin Scott Thomas, Colm Meaney, Holliday Grainger, Natalia Tena, Pip Torrens Genere: in costume scostumato Se ti piace guarda anche: Albert Nobbs, Come l’acqua per gli elefanti, A Dangerous Method
In Bel Ami non ci sono vampiri.

E fu così che la sala si svuotò.
Robert Pattinson ha una carriera, e soprattutto una vita, anche all’infuori di Twilight? Può riuscire a crearsi un futuro cinematograficamente credibile, cancellandosi di dosso l’etichetta di teen-idol Dash, che più bianco non si può? Farcela può farcela. In tanti prima di lui ci sono riusciti, vedi il DiCaprio passato dalle magliette delle teenagers ai tempi del Taitanic al cinema d’autore grazie a Scorsese. E forse capiterà anche a Pattinson con il suo prossimo Cosmopolis, diretto da David Cronenberg. Sperando di non trovarci di fronte a una nuova ciofeca alla A Dangerous Method. Per il momento però il Pattinson deve ancora attendere, visto che l’etichetta tuailaids ce l’ha ancora ben attaccata addosso e questo Bel Ami non fa certo nulla per scollargliela. Nemmeno un pochino. Oltre a essere artisticamente una porcheria, il film, almeno in Italia, è stato un bel floppone, con appena 1 milione di euro incassati nonostante l’uscita in numerose sale. I motivi del flop?

"Ma che du' cojoni sto film! Almeno Twilight faceva ride..."

In Bel Ami non ci sono vampiri.

E la sala si svuotò. Di nuovo.
Non ci sono vampiri, ma allora che ce sta, in questo Bel Ami di ‘sta cippa? La storia si basa sull’omonimo libto di Guy de Maupassant, un romanzone classico ambientato nella Parigi di fine ‘800. Spiacenti, fan del Pattinson: non è ambientata a Forks. Il protagonista Georges Duroy non è un vampiro e non è nemmeno un licantropo e non ha manco un mezzo potere soprannaturale. È un giovane affascinante che ha combatutto in Algeria un paio d’anni per l’esercito francese, tutto qui, e ora rientrato in patria si arrampica. Cioè, fa l’arrampicatore sociale. Ad aiutarlo nella sua scalata sui gradini dell’alta società parigina ci pensano le donne. Sono loro infatti a controllare i destini della città, mica i loro mariti, e saranno loro ad aiutare il Georges ce l’ho sempre duro Duroy a diventare ricco e potente. Perché lo fanno? Perché il Pattinson le attrae come teenager emo in calore. Possiamo definirlo arrampicatore sociale, oppure in altri termini possiamo dire che fa il puttano? Sì, in pratica fa il mantenuto. Figata. Perché lui sì e noi no? Perché lui è Robert Pattinson. Ma che gli fa, alle donne? Che gli fa?

"Con tutto il rispetto per Guy de Maupassant,
ma il libro del Cannibal è molto più interessante!"

C’è una scena con Pattinson col culetto ignudo che si inchiappetta una prostituta che manderà in solluchero tutte le sue fans e un po’ in tutto il film il corpo di Pattinson è trattato come di solito vengono trattati i corpi delle attrici donne. Come meri oggetti sessuali. Pattinson in questo film è un po’ come Sharon Stone in Basic Instinct. Senza la scena dell’accavallamento di gambe, grazie a Dio! La rivincita del femminismo, o solo la mercificazione del Pattinson?
Fondamentalmente questa roba che dovrebbe essere una grande storia di discesa negli abissi dell’avidità umana, finisce per somigliare a una versione in costume di Gossip Girl. Pattinson troieggia alla grande e passa da un letto all’altro. Da Christina Ricci a Uma Thurman fino a Kristin Scott Thomas. Una serie di scene di sesso iper patinato vicine a quelle di Breaking Dawn. Fate voi quanto sexy possano essere…

"Wow, Christina, hai le tette più grosse di Kristen Stewart!"
"Embè, grazie al cazzo, chiunque... pure tu!"

Se come seduttore il potere del Pattinson funziona, eccome, come attore invece come se la cava? Nella prima parte regge il personaggio ancora discretamente bene. Quando la situazione si fa drammatica, quando entrano in gioco le scenone urlate manco Muccino fosse passato in cabina di regia e quando il suo personaggio sprofonda nel suo lato più oscuro, anche la recitazione del Pattinson sprofonda e si fa drammatica. Ma non intendo in senso positivo. Complici dialoghi non proprio memorabili e situazioni da raffinata soap-opera in costume, girata con stile di poco superiore alle fiction italiane, Pattinson non convince. È lui stesso il primo a non credere nella sua intepretazione. E anche Christina, Uma e Kristin fanno poco meglio di lui. Fino a che c’è da fare il piacione, gli riesce anche. Quando si tratta di fare il serio e il melodrammatico, non ci siamo. Sarà per Cosmopolis... Ma anche lì, care fan del Pattinson, sembra che non ci siano vampiri.

Avete di nuovo lasciato la sala-ala-ala-ala  ala  alaaa   alaaaaaa? (voto 4,5/10)

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