Roberta Ragusa: indagini nei cimiteri

Creato il 04 agosto 2013 da Alessiamalachiti @amalachiti

Tramite lo strumento del georadar, le indagini relative alla scomparsa di Roberta Ragusa, si spostano ora nei cimiteri pisani. L’apparecchio è in grado di mostrare ciò che si trova fino a tre metri di profondità dal suolo terrestre. Dopo gli esami dei Ris, che hanno avuto esito negativo per quanto concerne i tamponi prelevati nell’automobile di Sara Calzolaio, amante di Antonio Logli, e dopo aver esaminato il furgone della Geste in uso dal marito di Roberta, ora gli inquirenti stanno vagliando nuove ipotesi.

La quarantacinquenne, di cui si sono perse le tracce la notte tra il 13 ed il 14 Gennaio 2012 da San Giuliano Terme, potrebbe essere stata sepolta presso un cimitero. Antonio Logli dichiarò alle autorità che dopo aver denunciato la scomparsa della donna, si recò al cimitero di Orzignano per cercare Roberta, pensando che poteva aver raggiunto la tomba di sua madre.

L’automobile di Logli, però, sostò per troppo tempo davanti al cimitero, pertanto le autorità non si convinsero delle dichiarazioni dell’uomo, attualmente indagato per omicidio ed occultamento di cadavere. L’uomo affermò che la sua automobile subì un guasto, pertanto rimase parcheggiata davanti al Campo Santo per diverso tempo. Antonio Logli sostenne di essere stato riaccompagnato a casa da un amico.

Occultare il cadavere della donna, potrebbe essere stato facile: alcuni magazine e giornali riferiscono infatti che le botole di quel cimitero non vengono mai chiuse a chiave.

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