Roberto Baggio ospite a Sanremo | Video

Creato il 15 febbraio 2013 da Molipier @pier78


La voce che trema, gli occhi lucidi, così tanto imbarazzato e impacciato da far tenerezza. Roberto Baggio, con i capelli dipinti d’argento, si presenta sul palco del Teatro Ariston di Sanremo, accolto da un lungo applauso del pubblico per una piacevole intervista con Fabio Fazio.

Non ho mai seguito assiduamente il Festival di Sanremo per diversi motivi, ma la presenza di Roberto Baggio è stato il motivo che mi ha portato a sintonizzarmi e ascoltare con incanto l’intervista al mio calciatore preferito che, anche stasera come in più di un’occasione, si è dimostrato un vero uomo e campione. Con gli occhi spalancati, la bocca aperta e un velo di commozione ho seguito il suo intervento.

Sempre lontano dai riflettori, Baggio parla poco, si vede poco, si sente nominare poco ma quando lo fa, come sempre, va dritto in gol. Come le sue punizioni, vellutate, emozionanti ma meno emozionate.

Meravigliosa la lettera rivolta ai giovani, che invita a riflettere su cinque parole cardine:

A tutti i giovani e tra questi ci sono anche i miei tre figli.
Per vent’anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non mi rende un maestro di vita ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani, così preziosi e insostituibili. So che i giovani non amano i consigli, anch’io ero così. Io però, senza arroganza, stasera qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole.

La prima è passione.
Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete.

La seconda è gioia.
Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una tavola apparecchiata. E’ proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita.

La terza è coraggio.
E’ fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate.

La quarta è successo.
Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l’agricoltore o il fornaio.

La quinta è sacrificio.
Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori grazie al sacrificio che, vi assicuro, non è una brutta parola. Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà.

Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che ero, che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più e tante vecchie cicatrici. Ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita.

Ed è proprio questo che auguro a Voi ed anche ai miei figli.

Roberto Baggio ha incantato anche questa sera, come nelle notti magiche dei mondiali, nelle notti di coppa o nelle domeniche pomeriggio quando si sapeva che sarebbe sceso in campo. Che sapeva e sa ancora far innamorare del calcio, quello vero, quello fatto di persone e di sport. Purtroppo come Baggio, dopo Baggio non c’è nessun altro Baggio e, come canta Cesare Cremonini, “da quando Baggio non gioca più non è più domenica.

Un uomo che, da solo, vale il prezzo di ogni biglietto, anche quello di Sanremo. Perché il calcio, la gente, l’Italia avrebbero bisogno di più Baggio, dovunque. Umiliante per la sua tanta umiltà.

Roberto Baggio, non serve aggiungere altro.


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