Roberto Berardi: forse in arrivo la grazia
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Roberto Berardi è un nome che per molti non significa nulla, ma per i suoi familiari e amici è una vittima dell’ingiustizia, uno dei tanti nomi che per aver fatto la cosa giusta è stato arrestato.
Roberto Berardi è un imprenditore edile, titolare dell’impresa di Latina Eloba Costruzioni, che oggi ha la sua sede nella Guinea Equadoriale. Il suo socio si chiama Teodoro Obiang Nguema Mangue, il quale è sospettato di riciclare denaro sporco utilizzando i conti correnti della società di Berardi. Quando il titolare scopre questo traffico, si precipita a denunciare il suo socio, ma senza nessuna spiegazione viene arrestato.
Dal diciannove gennaio dello scorso anno, Roberto Berardi è detenuto dalla Polizia della Guinea, prima in una stazione, poi trasferito al carcere di Bata. Le condizioni della sua prigionia sono pessime: è in un cella di isolamento, che misura due metri per tre, con alcuni libri da leggere, anche se la cella è scarsamente illuminata. Per riposare ha un materasso usato per troppi anni dai suoi predecessori, appoggiato sul pavimento umido. Ha diritto a una sola razione di cibo al giorno, il che gli ha fatto perdere quasi venti chilogrammi.
Può parlare con la famiglia solamente grazie alla clemenza di alcuni poliziotti, che gli danno un cellulare di tanto in tanto. Da tempo la famiglia ha chiesto l’aiuto del Ministro degli Esteri, che si è attivato in un’intensa azione diplomatica con la Guinea Equadoriale per la liberazione di Berardi.
Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione Europea, ha parlato con il Presidente della Guinea, Obiang, che tralaltro è il padre del socio di Berardi, e ha deciso di dare la grazia all’imprenditore italiano. Quindi, Roberto sarà presto a casa.
di Alessandro Bovo
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