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Roberto La Forgia e il signore dei colori in un viaggio nell’infanzia

Creato il 06 giugno 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

La Forgia mostra una matura metabolizzazione di diverse esperienze e influenze tratte dal passato del fumetto, difficile non riconoscere l’influenza di classici italiani come Il Signor Bonaventura. Le sue figure rotonde, frutto di una modernizzazione e dello studio dei maestri delle strisce degli anni d’oro americani e degli illustratori degli anni sessanta (Jim Flora, Gene Deitch), lo pongono a fianco di un eroe dell’underground odierno come Ivan Brunetti; mentre il segno denso, essenziale e rotondo tradisce influenze anche dal mondo del fumetto francese, tra Trondheim e il Barberian più caricaturale.
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Siamo in un piccolo paese (tutta l’Italia del resto lo è), le voci corrono, ma forse succederebbe lo stesso ovunque. Uno dei tre bambini si è avvicinato a un adulto, ha fatto amicizia col libraio di un negozio di fumetti e libri usati, che diventa il riferimento per un bambino lasciato da solo dal disinteresse di una famiglia distante. Conosce così una di quelle figure che segnano spesso la crescita come esempio e modello; un uomo che viene presto guardato con malevolenza per questa sua vicinanza al piccolo protagonista. Non ne sappiamo molto, nemmeno gli abitanti del paese tutto sommato ne sanno moRoberto La Forgia e il signore dei colori in un viaggio nell’infanzia.> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="205" width="273" alt="Roberto La Forgia e il signore dei colori in un viaggio nellinfanzia. >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-52447" />lto, ma le conclusioni giungono purtroppo affrettate.
E quello che pareva solo il racconto di formazione infantile si trasforma nella storia di un caso di emarginazione e ingiustizia, segnato da toni e risoluzioni nette che fanno pensare a un opera come Brokeback Mountain, che pochi anni fa ha raccontato l’emarginazione e la violenza come mai prima. Qui non si tratta, come nel film, di omosessualità, ma sotto i riflettori in entrambi i casi c’è il qualunquismo e la violenza gratuita e l’emarginazione in senso più generale.

Mentre il librario nelle ultime pagine esce di scena silenziosamente, Roberto non ha bisogno di dirci esplicitamente se il lui sia innocente; sappiamo già che in un certo senso può essere un eroe nella storia, e non sappiamo chi sia la vera vittima, perché il compito di queste pagine non è giudicare.

Abbiamo parlato di:
Il signore dei colori
Roberto La Forgia
Coconino Press, 2012
157 pagine, brossurato, colore – 17,00€
ISBN: 978-8876182150

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