Roberto Maroni, Il mio Nord. Questioni di accostamenting...

Creato il 19 marzo 2013 da Emanuelesecco
Ci sono volte in cui non posso fare a meno di pormi qualche domanda, e la maggior parte delle volte avviene, appunto, quando vedo cose del genere:

N. 1: Come ragionano gli addetti ai lavori per dar vita a tale accostamento? No, dico, solo perché mi pare un po' come esporre un esemplare di caccola da cavo anale (altrimenti conosciuto col nome comune di tarzanello) nel reparto carta igienica di un supermercato. Capite che la cosa non ha molto senso.
Forse hanno solo pensato che il colore del titolo stesse bene con la copertina del libro alla sua sinistra.
N. 2: Un editore non dovrebbe scegliere con cura cosa pubblicare? Ah già, ormai il vero scopritore di talenti non esiste più. Il motto è vendere vendere vendere!
No, per una volta non stiamo parlando di Moccia (anche se il pensiero è subito ricaduto su di lui).
N. 3: Che gusto si prova a mettere il proprio nome su un libro di cui, forse, si ha scritto solo la prefazione? Probabilmente le distanze prese dallo storico leader maximo del partito gli hanno consentito di alfabetizzarsi un pelo, ma di qui a scrivere un libro ne passa.
N. 4: Il mio nord? Ma fammi il favore... Avrei potuto accettarlo solo se come sottotitolo ci fosse stato «Quando qualcuno mi fece cadere dal nido del cuculo».
N. 5: WTF? Da una parte un libro sull'Antica Roma e accanto un trattato(?) utile per una tesi in antropologia. Reparto sbagliato (eh già).
Ok, cara Fnac, che sei già pronta a smobilitare dall'Italia e siamo in tempo di crisi, ma anhe la carta igienica dovevi metterti a vendere?
Senza parole...
E.

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