Visto in VHS.
Detto ciò bisogna aggiungere che scoprì e rese celebre pure Douglas Fairbanks; il primo eroe americano; protagonista indiscusso dei più importanti film d’azione del muto, autore di personaggi vincenti ma intrisi di una spacconeria ironica e comica che ebbero un successo sconvolgente (e Fairbanks fu il prototipo anche degli stuntman, realizzando di persona ogni scena action).
Questo film fu quello che decretò il successo della coppia Dwan/Fairbanks. Ovviamente la storia è sempre quella di Robin Hood con poche differenze (storia che non mi ha mai entusiasmato), ma il film si fa apprezzare per un gioco di inquadrature fisse reso molto snello dal montaggio piuttosto serrato che alterna al campo lungo/campo medio, la figura intera o il primo piano in un campo-contro campo rapidissimo che tiene desta l’attenzione in maniera continua. Le scenografie poi si fanno ricordare, più che per la bellezza in se per l’imponenza (un castello con stanze enormi e mura altissima, davvero impressionante) e che vengono sfruttate per le perfomance di un Fairbanks in stato di grazia, molto fisico e sempre efficace.
In ultima analisi, nonostante la non eccezionalità del soggetto, il film scorre via senza intoppi e senza momenti di stanca nonostante sia muto; un pregio indicibile. Nessun colpo di genio, ma una capacità di tenere le redini del film davvero impressionante.