Robin Thicke: un nuovo album per (ri)conquistare l’amata “Paula”

Attivo dal 2003, Robin Thicke ha trovato la consacrazione soltanto lo scorso anno, con l’album, e il singolo omonimo in collaborazione con Pharrell Williams, Blurred Lines. Dopo i clamorosi successi, il twerking dal vivo con Miley Cyrus e le esibizioni trasgressive, c’era molta attesa e aspettativa per il suo prossimo lavoro discografico. Il settimo album da studio del cantante, in uscita il 1 Luglio, si chiama Paula, come la ex moglie, l’attrice Paula Patton, dalla quale l’artista si è separato lo scorso febbraio: «Ci ameremo sempre e saremo migliori amici – hanno comunicato i due al settimanale People – ma abbiamo deciso di comune accordo di separarci al momento». A nulla sono valsi da parte di Thicke i tentativi di riconquistarla, come averle dedicato in un live il brano del 2007 Lost without U. Paula muove i primi passi da questa dolorosa separazione, come dimostra il primo singolo estratto, Get her back, falla ritornare, scritta per lei, e presentata ufficialmente ai Billboard Music Awards del 2014. Contrariamente al precedente album, che strizzava l’occhio al pop, “Paula” è per lo più composto da brani R&B, in un’accezione molto moderna. Quattordici tracce, che a tratti echeggiano di musical, e delle atmosfere newyorkesi di Broadway, come in Love can grow back e Black tar cloud. L’album però si mostra variegato ma non per questo incoerente, come mostra il latineggiante You’re my fantasy che apre il disco. Ai ritmati Too little too late e Tippy Toes (potenziale singolo), si alternano ballad come Still madly crazy. Da un’opera nata dopo la perdita dell’amore, ci si aspettava forse un’opera più cupa, à la 21 di Adele, e invece il disco è una sferzata di positività e allegria, il cui filo conduttore è l’amore che ritorna, che ritorna da noi, che si trasforma, che torna in un modo diverso, chiudendo con una intensa ballad, Forever Love, ed io auguro che possa essere di buon augurio per riconquistare l’amata moglie.