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Robinia pseudoacacia: un po’ di storia
La Robinia pseudoacacia prende il nome dall’erborista e farmacista dei re di Francia Jean Robin (1550 – 1629), incaricato di allestire e organizzare l’Orto botanico dell’Università parigina. Nel 1601, entrato in possesso dei semi di robinia, arrivati dagli Stati Uniti, Robin li piantò e il risultato furono degli stupendi alberi da ornamento, tipici dei boschi mesofili misti di latifoglie, divenuti di moda in pochissimo tempo e subito estesi in tutta l’Europa. Qui ha originato ecotipi differenti capaci di colonizzare da ambienti fresco-umidi di clima oceanico a quelli caldo-aridi del clima mediterraneo. Per quanto riguarda l’Italia, la robinia è stata coltivata la prima volta nel 1602 all’interno dell’Orto botanico padovano da dove, poi, si estese in Lombardia e Piemonte. Anche Alessandro Manzoni piantò la robinia nel giardino della sua bellissima villa di Brusuglio in Brianza, e si impegnò per far utilizzare questa pianta per il rimboschimento dei terreni di collina ormai erosi.
Le virtù della Robinia pseudoacacia
Miele e combustibile di Robinia pseudoacacia
La Robinia pseudoacacia e la ricerca scientifica
Indubbiamente la Robinia pseudoacacia ha molte virtù, ma certamente qualche difetto deve averlo. Carlo Emidio Gadda ha rimproverato Alessandro Manzoni per aver avuto l’insana idea di diffondere una pianta così "pungente". Le qualità commerciali e tecniche sono preponderanti, poiché la robinia è estesa a tutti i paesi dell’Europa orientale e centrale, dove la stima prevede la presenza di circa due milioni di esemplari. In Ungheria funziona addirittura l’Hungarobinia, un centro ricerche che ha lo scopo di diffondere le conoscenze scientifiche, ma in modo particolare le possibili applicazioni della robinia e del suo legno.Per quanto riguarda l’Italia, le robinie sono moderatamente diffuse, com’è testimoniato da ville e alberghi che ne portano il nome. Nel nostro Paese, la ricerca sulla robinia in qualità di fonte energetica, è attuata all’Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale del CNR a Porano, in provincia di Trento.