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Robocop: vivo o morto merita di essere visto

Creato il 18 febbraio 2014 da Egosistema

I remake in questi anni mi hanno molto deluso (uno su tutti l’orrido remake di total recall) e, quasi con timore, mi sono avvicinato al remake di quello che è certamente un cult di fine anni 80.

La storia ricalca ricalca solamente in minima parte quella del film originale e potreste ritrovarvi con il dire di aver visto un film nuovo (se non fosse per alcune parti) è molto più incentrato sulla politica e, sebbene non si possa dire di aver assistito ad un cult (come lo era il primo) posso certamente dire che il film mi ha stupito per essere, tutto sommato, molto piacevole.

Nel ruolo di Alex Murphy è stato un preso un attore che non conoscevo mentre il cast che ruota intorno al robobottone è di ottimo livello con attori come Samuel L. Jackson nel ruolo del presentatore TV di parte; Michael Keaton nel ruolo di proprietario della Omnicorp e Gary Oldman nel ruolo del Dr. Norton (il “creatore” di Robocop).

La trama è abbastanza semplice Alex Murhpy è vittima di un attentato e la moglie dà il consenso alla Omnicopr (che sta cercando un modo per sdoganare i robot sul territorio americano) per trasformare Alex in robocop. Alex dopo alcune incertezze dovute alla parte umana diventerà il tutore della legge che tutti conosciamo. Ne esce un film con una trama plausibile (a patto di accetare che saremo in grado tra nn molto di tenir vivo un uomo con i soli polmoni e cervello) senza gli eccessi di violenza che a distanza di anni (a mio modesto parere) guastano la godibilità della prima pellicola.

Ho trovato ottima la receitazione di Samuel L. Jackson e ottimo il ruolo che il regista ha fatto del suo personaggio (Pat Novack) ridicolizzando i media eccessivamente di parte. Altro spunto molto bello è la ricerca da parte di Murphy del ricongiungimento con la famiglia e del suo tentativo di mantere il suo lato umano nonostante le evidenti difficoltà.

In conclusione sebbene non possa urlare al capolavore consiglio la visione di questo film sia agli appassionati del primo (purché non si aspettino una copia tecnoligicamente avanzata) che a coloro che non hanno seguito le vicende dell’uomo di latta.


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