Robot/ Game. David Cage, il papà di Heavy Rain, stupisce con una demo per PS3

Da Redazionetitel @titelonline
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“Il papà di Heavy Rain ‘mostra i muscoli’ con uno stupefacente filmato intitolato ‘Kara’” di Stefano Carnevali, pubblicata il 08 Marzo 2012 su  Gamemag.it

Image via Wikipedia

Dopo aver stupito il mondo, nel 2006, con una demo intitolata ‘The Casting’, nella GDC 2012,David Cage colpisce ancora, con un filamto di 7 minuti denso di drammaticità, ispirazione e potenza tecnica.

Il geniale game designer francese ha accompagnato la presentazione di ‘Kara’ soffermandosi sulla propria soddisfazione per quanto ottenuto con Heavy Rain: “prodotto che ci ha reso orgogliosi, sia per spettacolarità, sia per intensità”. L’artista transalpino si è poi interrogato: “Cosa si potrebbe fare, da un punto di vista tecnico, per migliorare l’intensità delle nostre realizzazioni?”. E ‘Kara’ pare proprio essere la formidabile risposta a questo quesito.

‘Kara’ è un filmato riprodotto da PS 3 e realizzato sulla base di una registrazione complessiva dei movimenti del corpo della protagonista (e non sulla ‘presa separata’ di volti e arti, come avveniva nelle scene maggiormente spettacolari di Heavy Rain).

Il filmato racconta dell’assemblaggio e dell’attivazione di un androide dalle parvenze femminili. Su di esso vengono sostenuti dei test di ‘controllo qualità’, per saggiarne le capacità di deambulazione, le conoscenze linguistiche e la consapevolezza dei propri compiti (fungere da segretaria, bambinaia e anche partner sessuale dell’acquirente). Man mano che Kara acquisisce consapevolezza e risponde alle sollecitazione del tester fuori campo, anche il suo corpo si modifica: sopra la skin bianca, si forma un’incredibilmente realistica epidermide; sopra il cranio, cresce una corta zazzera castana. Stupefacente la qualità di queste ‘trasformazioni’, che avvengono con una rapidità e una naturalezza inaspettate. Attorno a Kara – lavorano su di lei -, si aggirano, fluidissimi, dei bracci meccanici, dotati di estremità ‘attive’, in grado di assemblare, ‘saldare’ e strutturare il droide.

Quello che stupisce, in un contesto visivo semplice (anche se spettacolare per qualità), è la progressiva crescita di Kara e la manifesta intensità delle sue emozioni. Mentre supera i test, rispondendo alle domande e muovendosi, il suo corpo diventa maggiormente umano. E la sua mente acquisisce consapevolezza. E qui il miracolo tecnologico di questa demo: smorfie, esitazioni, movimenti degli occhi. Tutto – per quanto dettaglio minimo – è perfettamente in grado di trasmettere le emozioni di Kara. Quasi si trattasse di un’attrice in carne e ossa. E tutto ciò avviene a standard qualitativi altissimi.

David Cage ha già calmato gli animi, dichiarando che Kara non ha alcuna connessione con il suo nuovo progetto videoludico. Il suo tentativo – possiamo dire decisamente riuscito – è stato finalizzato a mostrare come la narrazione in un videogioco diverrà – a livelli di intensità e qualità – nel prossimo futuro.

Fonte: www.gamemag.it

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