La raccolta di firme partirà dal primo ottobre.
Tenere i conti in ordine con la previsione del pareggio di bilancio è diventato un obbligo costituzionale in Italia a partire dal dicembre 2012. Senonché la riforma non ha convinto quasi nessuno, e da qui si comprende l’iniziativa di Rodotà, che spiega: “Con questa proposta vogliamo ricostruire la cultura politica. Non si possono cancellare impunemente i diritti fondamentali. Quando le risorse sono scarse il criterio per allocarle è la tutela dei diritti fondamentali. Spero che presto il Parlamento prenderà in considerazione la proposta di legge”.
Si aggiunge al coro anche Gaetano Azzariti, professore di diritto costituzionale alla Sapienza: “La nostra non è una proposta velleitaria, perché si poggia sul diritto costituzionale che nasce per garantire i diritti e non per equilibrare i conti di bilancio. La portata innovativa maggiore di questa proposta non è l’abrogazione del pareggio del bilancio, quanto la salvaguardia dei diritti fondamentali”.