Un eccezionale chitarrista è già un buon motivo per non staccare occhi e orecchie dal palco, se poi ce ne sono due, uno dei quali suona la chitarra come se fosse un insieme di strumenti allora è il massimo.
Pensavo proprio questo ieri sera mentre assistevo allo stupendo concerto di Rodrigo & Gabriela, un duo di chitarristi messicani strepitosi capaci di trasformare le chitarre in un ensemble da far invidia anche all’orchestra più variegata.
Rodrigo Sanchez e Gabriela Quintero nascono negli anni 90 come chitarristi metal ma, ben presto si annoiano della scena trash metal messicana e di fare cover di gruppi come Slayer e Metallica, ed iniziano un progetto che fonde la cultura messicana dei mariachi (i misteriosi suonatori di chitarra raminghi tanto cari al regista Robert Rodriguez) con lo stile potente degli accordi veloci tipici della cultura metallara: ne esce fuori un sound unico dalle molteplici tonalità che ha un impatto violento sulle emozioni di chi ascolta.
Nonostante il buio della sala sono riuscito a registrare un breve filmato (seguite il link) per dimostrarvi quanto vi ho detto finora. Scusate la qualità non eccezionale ma il mio smartphone non riusciva a far meglio. Ad ulteriore dimostrazione potete aprire i vari link che vi ho messo e godere dell’arte di Rodrigo & Gabriela come ho fatto io ieri sera del vivo.
Sul palco dell’Auditorium Parco della Musica di Roma il duo si presenta quasi in punta di piedi con un italiano (quello di lei) forzato ma divertentissimo e uno spagnolo (quello di lui) emozionato ma comprensibile; dopo un quarto d’ora per saggiare la temperatura del pubblico i due chitarristi accelerano progressivamente il ritmo proponendo il meglio del loro repertorio personale, da Hora Zero a Juan Loco passando per Sangre y Ritmo, Santo Domingo, Ixtapa e Tamacun.
Il progetto Rodrigo & Gabriela, 4 album in studio più 2 live ed un quinto in preparazione, è sicuramente una delle realtà più interessanti dell’attuale scena musicale. E’ vero, l’assenza di un paroliere può diventare un handicap rendendo le esibizioni simili a stucchevoli esercizi stilistici ma la cifra tecnica dei due, la simpatia che dimostrano sul palco, l’affetto dimostrato a e ricambiato dal pubblico e, infine, le numerose improvvisazioni fanno si che nella platee si possano trovare amanti della musica strumentale, del rock e del metal, tutti concordi nell’apprezzare quanto i due messicani offrono.
Alla fine, dopo un’ora e mezza di concerto, Rodrigo e Gabriela, imbarazzati dall’ennesimo bis chiesto dal pubblico ci salutano, horns up, mettendo in diffusione For Those About To Rock (we salute you) degli Ac/Dc guadagnando almeno un milione di altri punti visto che la sala rimane piena e gaudente per altri 20 minuti almeno dopo la fine del concerto.