Novecentouno concorrenti per più di mille opere, valutate da quarantaquattro esperti di altissimo profilo. Dieci i vincitori assoluti di categoria, sessantasei in totale i premi che saranno assegnati venerdì 15 marzo, nella Sala Protomoteca del Campidoglio.
La passione per la vita che diventa scrittura non conosce età: concorrenti dai nove ai novantotto anni, per raccontare, in parole o immagini, storie reali o fantastiche, esperienze del quotidiano, sogni, timori, desideri, speranze, amori ed esperienze. In dettaglio le opere pervenute: 234 poesie, 98 sillogi, 35 opere dialettali, 311 libri, 186 racconti, 44 testi per una canzone, 99 scritti su città, mare, montagna e sport, 45 fotografie.
Questi i numeri della sesta edizione del Premio nazionale Alberoandronico che conferma la propria vocazione internazionale. L’albero, in tutte le culture, è simbolo di elevazione spirituale e di mediazione tra la terra e il cielo, tra l’esistenza ordinaria e l’universo dei valori umani fondamentali e immutabili.
“Partecipazione fortemente popolare, carattere intergenerazionale e internazionale, per una gara trasparente, alla ricerca della qualità. Valorizzazione della lingua italiana e dell’espressione artistica dello scatto fotografico”. Così Pino Acquafredda, Presidente dell’Associazione culturale Alberoandronico che prosegue ”Lo spazio che abbiamo offerto è stato occupato, con entusiasmo, da tantissimi poeti, scrittori e fotografi. Verranno premiate le eccellenze e segnalate le ottime prove di autori junior. Un momento di particolare emozione sarà costituito dall’assegnazione di un riconoscimento ad un “giovanissimo” classe 1915!
Le Opere in concorso rappresentano un’Italia ben lontana dagli stereotipi che la dipingono lontana dalla cultura letteraria e in cui lo scritto è ridotto all’utilizzo di sms, chat o tweet. Questo Premio dimostra il contrario. Poesie e racconti, ma anche fotografie, costituiscono una ricchezza di espressione che non si può ignorare.
«Viviamo in un’era in cui tutto sembra ridursi a numeri, dati e statistiche – continua Pino Acquafredda – il racconto, invece, così come un’immagine catturata in uno scatto o i versi che danno voce all’anima, fanno emergere emozioni, piene e autentiche, che diventano sentimento universale e restano fissate nel tempo. Abbiamo la consapevolezza di essere diventati un riferimento di qualità ed una fucina per la cultura italiana, soprattutto quella esterna ai circuiti ufficiali».
L’”Albero” è ormai un punto fermo nel mondo letterario ed ha anche ispirato Lorena Chiarcos, affermata artista friulana, per la realizzazione dell’acrilico su tela “Segni di poesia”, creato proprio per Alberoandronico.
Le radici del pioppo di Via Livio Andronico, albero che presta il nome all’Associazione e che si trova nel quartiere romano della Balduina, sono ben salde e s’intrecciano quindi a partecipazione e cultura. Il qualificante percorso iniziato a Monte Mario, dove si trova la sede sociale, passa per il Campidoglio e prosegue per la nuova avventura della settima edizione, aperta anche ai cortometraggi. Il nuovo bando, offerto alla partecipazione di tutti, è già disponibile sul sito www.alberoandronico.net