Nel corso di una conferenza stampa svoltasi ieri a Roma, alcuni esponenti del Partito Radicale ed i rappresentanti di Nessuno tocchi Caino e “Non c’è Pace senza Giustizia” hanno rinnovato l’appello del Consiglio della Resistenza iraniana che chiede la liberazione di 7 ostaggi iraniani tra cui 6 donne, rapiti dalle forze irachene il 1° settembre scorso, in occasione dell’ennesimo attacco armato sul Campo profughi di Ashraf. Durante l’attacco sono state uccise 52 persone ( tutte le vittime sono state assassinate con un colpo di pistola alla nuca e molte di loro avevano le mani legate) 7 sono state sequestrate e 41 sono riuscite a salvarsi. Prima de 1 settembre infatti, a Camp Ashraf ormai erano rimasti circa 100 rifugiati politici. I restanti, all’incirca 3000, prima residenti nel medesimo campo per più di 20 anni, erano stati precedentemente trasferiti nella struttura di Camp Liberty. Tutto ciò nonostante i circa 3000 rifugiati iraniani, membri dell’OMPI, fossero protetti dalla 4° Convenzione di Ginevra, dunque teoricamente le loro vite sarebbero dovute essere al sicuro. Uno degli elementi maggiormente negativi di questa vicenda, è l’assenza pressoché totale degli organi ufficiali della stampa nazionale. La liberazione di 7 ostaggi e la condanna dell’ennesimo assassinio ad opera del governo iracheno d’accordo con il regime iraniano, sarà possibile solo attraverso la diffusione di tali notizie.
Non ci sono notizie certe dei sette ostaggi, ma dalle ultime indiscrezioni pare che i prigionieri siano nel carcere al-Huot nella zona aeroportuale di Baghdad. Il rischio maggiore è che il governo iracheno in accordo con il regime iraniano dei mullah, possa estradare gli ostaggi in Iran, dove i 7 verrebbero certamente giustiziati. Qualche giorno dopo il 5 attacco armato al Campo di Ashraf , quello del 1 settembre 2013, decine di simpatizzanti e membri della resistenza iraniana, da Ginevra ad Ottawa, da Melbourne a Berlino hanno iniziato un lungo sciopero della fame che ha già causato gravi problemi di salute ad alcuni di loro. Alla conferenza stampa tenutasi ieri a Roma, ha partecipato Faride Karimi responsabile diritti umani per il Consiglio resistenza iraniana,
Sul sito di Radio radicale è possibile ascoltare l’audio e rivedere il della conferenza stampa intitolata “La persecuzione delle donne della resistenza iraniana a Camp Ashraf e Liberty e la lotta nonviolenta”.
V. Di Cesare