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Roma – Carlo Nanni, 63 anni: «Sì, ho ucciso lo stalker di mia figlia»

Creato il 15 agosto 2011 da Yourpluscommunication

Roma – Carlo Nanni, 63 anni: «Sì, ho ucciso lo stalker di mia figlia»Carlo Nanni, il padre della ex compagna di Stefano Suriano, è stato spremuto come un limone per ore dai carabinieri del Nucleo investigativo e della compagnia di Montesacro, assieme al pm della Procura di Roma Marco Mansi, e alla fine, ha confessato tutto. Ha vuotato il sacco.

«Io da tre anni non campavo più ha detto Nanni ai carabinieri La vita mia non era più vita. Suriano incolpava me e per la fine della storia con mia figlia e adesso se la prendeva pure con l’altra mia figlia. Mi prendeva per il cu… davanti a tutti e me lo trovavo davanti all’improvviso per la strada. Altri insulti, e giù botte, calci, come se io fossi stato un pupazzo. Ma io non so’ un pupazzo e neanche uno schiavo che gli puoi fare quello che vuoi. Quando me lo sono ritrovato davanti sulla porta di casa e ho saputo che aveva detto tutte quelle cose a quella specie di festa del caseggiato, non c’ho visto più. Io questo, mi sono detto, lo ammazzo. Adesso me so’ libberato».

Stefano Suriano, 39 anni, e la figlia di Nanni erano stati insieme fino a alla fine del 2008. Poi, la storia era finita e Stefano non l’aveva digerita.

Roma – Carlo Nanni, 63 anni: «Sì, ho ucciso lo stalker di mia figlia»
Così, dopo tre anni di minacce, violenze, soprusi, molestie e “legnate”, Nanni ha organizzato una spedizione punitiva.
«Mi fermava per la strada. Mi menava, a calci, a pugni, a ceffoni, tanto per il gusto di umiliarmi. Tutto perché mia figlia a un certo punto non aveva più voluto stare con lui. L’altra sera non ci ho visto più»

Per Nanni e i tre complici, amici di famiglia, l’accusa è di omicidio premeditato.

Tre anni di sopportazione e poi è esploso. Si è fatto giustizia da solo per se e per la figlia.

Era stanco: «M’aveva rotto il naso. M’aveva spezzato le costole. Veniva a casa mia e mi gridava davanti a tutti i vicini: “A purce: non esisti!”. Era l’ossessione della vita mia».

E quell’occasione, Carlo, l’ha presa al balzo.

Lo ha ucciso con sette coltellate colpendolo ripetutamente alla testa.

Se il caso è risolto, molte domande, però, restano senza risposta.

Parte di queste, con la voce spezzata, le fa proprio la figlia dell’assassino in un’intervista rilasciata ai microfoni di News Mediaset

Marina Angelo

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