Sabato 7 (ore 21) e domenica 22 novembre (ore 11.30 e 18), presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium, si svolgeranno infatti due eventi dedicati a Charlie Chaplin e realizzati in collaborazione con l’Association Chaplin di Parigi e la Fondazione Cinema per Roma. Il primo concerto accompagnerà la proiezione integrale dell’indimenticabile pellicola La febbre dell’oro (The Gold Rush, 1925), considerato uno dei più grandi capolavori di Chaplin e dell’arte cinematografica di tutti i tempi, in occasione dei suoi 90 anni; il film rivisita il mito americano della frontiera, trovando uno straordinario equilibrio tra comicità, avventura e poesia, con sequenze memorabili, quali la danza dei panini, Charlot intento a mangiarsi una scarpa (doverosamente bollita e impiattata, con stringhe a parte, la classe non è acqua) o che diventa un pollo gigante, una pericolante capanna in bilico sul baratro tra le montagne innevate, per un modello di leggerezza e perfezione nella sincronia di immagini e colonna sonora, in cui quest’ultima riveste un ruolo fondamentale.
Charlot soldato fu uno dei più grandi successi di Chaplin che, in contrasto con lo spirito dominante negli anni di guerra, mise in luce in questo film la naturale solidarietà tra gli esseri umani, sentimento più vero e più forte di quanto non lo sia l’odio fomentato dalle gerarchie militari e dai governi.
L’emigrante è uno dei più potenti ritratti dell’immigrazione del secolo scorso, nonché l’opera forse più vicina alla storia personale del suo autore.
Chaplin stesso fu infatti un emigrante due volte, la prima dal suo paese natio per cercare fortuna e la seconda, divenuto persona non grata, dal suo paese adottivo.
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