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Roma città aperta arriva in 70 sale italiane

Creato il 27 marzo 2014 da Egosistema
Roma Città Aperta

Il Gattopardo, La febbre dell’oro, Il delitto perfetto, La grande illusione, Roma città aperta, e ancora Hiroshima mon amour, Les Enfants du Paradis, Ninotchka sono i titoli dei classici del cinema che ritornano sul grande schermo, capolavori senza tempo che tornano ad essere prime visioni.

A partire dal mese di settembre 2013, la Cineteca di Bologna ha promosso insieme al Circuito Cinema il progetto “Il Cinema Ritrovato”: l’iniziativa prevede la distribuzione di una serie di dieci grandi opere al ritmo di una al mese, nelle sale del Circuito Cinema, diffuse sull’intero territorio nazionale. I film sono stati restaurati negli ultimi anni con tecnologia digitale, riportati quindi a uno splendore e a una nitidezza visiva mai raggiunti prima. Il restauro di Roma città aperta è stato realizzato dal laboratorio della Cineteca di Bologna a partire dal negativo originale del film che si credeva perduto e invece fu ritrovato nel 2004 e conservato presso la Cineteca Nazionale.

La realizzazione segna il culmine del Progetto Rossellini, impresa voluta da Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna e CSC-Cineteca Nazionale, tre istituzioni italiane che hanno unito i propri sforzi nella salvaguardia del patrimonio cinematografico nazionale, e hanno recuperato i titoli principali della filmografia di Roberto Rossellini. Da lunedì 31 marzo e per tutto il mese di aprile arriva, in 70 sale italiane, Roma città aperta, anticipando così i festeggiamenti per il 70° anniversario della Liberazione di Roma, avvenuta tra il 4 e il 5 giugno 1944. Roma città aperta è il primo film di quella che sarà definita “Trilogia della guerra antifascista” seguito da Paisà e Germania anno zero, ed è una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo italiano.

Un movimento cinematografico, quest’ultimo, che creò un nuovo approccio al cinema di finzione e si impose come forza di rinnovamento culturale. Dopo la liberazione, nella primavera del 1945, la gente di ogni classe sociale divenne ansiosa di rompere col passato. Dal punto di vista politico si mirava a fondare la rinascita su basi liberali e socialiste e i registi furono pronti a farsi testimoni di quella che fu chiamata “primavera italiana”.

Gli studi di Cinecittà avevano subito pesanti danni durante la guerra e non erano in grado di ospitare produzioni, per questo motivo i cineasti si spostarono nelle strade e nelle campagne. I film neorealisti proponevano storie contemporanee con una prospettiva da “fronte popolare”, la trama di Roma città aperta è, infatti, ispirata a eventi reali avvenuti nell’inverno del 1943-44: il film ritrae la Resistenza come l’alleanza tra comunisti e cattolici a fianco della popolazione. I protagonisti sono coinvolti nella lotta contro le truppe tedesche che occupano Roma.


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