Roma/ CoESPU (Centro di Eccellenza per le Stability Police Units)

Creato il 31 gennaio 2012 da Antonio Conte

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Carabinieri CoESPU 

Introduzione

Il 1 marzo 2005, nella prestigiosa caserma “Gen. A. Chinotto”, in Vicenza, l’Arma dei Carabinieri ha istituito il Centro di Eccellenza per le Stability Police Units (CoESPU).

Tale poliedrica realtà, attualmente diretta dal Generale di Brigata Umberto Rocca, trae origine da un’iniziativa italiana, sostenuta dai Paesi del G8 durante il summit tenutosi a Sea Island (USA) e fa parte di un più ampio progetto della Comunità Internazionale che mira ad organizzare specifici programmi di assistenza tecnica e finanziaria volti ad incrementare le capacità globali nelle operazioni di sostegno della pace, con particolare attenzione ai paesi africani.

Il perdurare e diffondersi dei conflitti in molti paesi in via di sviluppo, fenomeno che è diventato endemico in alcune parti dell’Africa, pone l’interrogativo su come assicurare la pace e la stabilità in vista di promuovere lo sviluppo sociale ed economico in tempi ragionevoli per lo scenario geopolitico.

Molte iniziative sono state progettate per stimolare il buon governo e il progresso in aree connotate da radicali e persistenti criticità, anche mediante la creazione di associazioni regionali e lo sviluppo di nuove relazioni politiche internazionali, specificamente con il sostegno dei paesi sviluppati ed ad ordinamento democratico.

In questo frangente diversi leader mondiali hanno riconosciuto la fondamentale esigenza di sviluppare rapidamente e sinergicamente una capacità di stabilizzazione proprio nei paesi che hanno vissuto periodi, anche prolungati, di crisi.

Già nel vertice di Kananaskis del 2002 i leaders dei paesi del G8 avevano preso l’impegno di “fornire assistenza tecnica e finanziaria affinchè le nazioni africane e le organizzazioni regionali e sub-regionali fossero in grado di impegnarsi in modo più efficace per prevenire e risolvere i conflitti violenti del continente”. Tale orientamento aveva trovato conferma ed attuazione nel successivo vertice di Sea Island, del 2004, in cui è stato adottato formalmente un piano d’azione denominato “Espansione della Capacità Globale nelle Operazioni per il supporto della Pace” finalizzato proprio ad incrementare le attività ed operazioni di PSO, particolarmente nei paesi africani.

Il G-8 Action Plan prevedeva in particolare di addestrare – entro il 2010 – circa 75.000 “peacekeeper” internazionali; valutando che il 10% di questi (circa 7.500) dovesse essere composto da forze di polizia “tipo-carabinieri/gendarmeria” (ovvero forze di polizia a status ed organizzazione militare), specializzate nella gestione della transizione da una situazione di post-crisi ad un contesto più stabile per la ricostruzione.
A tale compito, da parte italiana, è stato demandato il CoESPU, l’ambizioso progetto ha richiesto un accrescimento delle competenze tecniche delle attività di PSO in quei Paesi le cui forze, per struttura, composizione ed addestramento potessero essere disponibili per lo sviluppo delle operazioni di supporto della pace.

Nel complesso ad oggi è stata promossa l’organizzazione di forze tipo Carabinieri/Gendarmeria, preparate per un dispiegamento rapido, logisticamente indipendenti ed in grado di operare con componenti militari al fine di poter stabilire una forte presenza di polizia in ambienti ostili.

Natura

Nel contesto precedentemente delineato, i membri del G-8 hanno sostenuto l’iniziativa italiana di istituire a Vicenza un centro di addestramento internazionale, il “Centro di Eccellenza per le Stability Police Units” (CoESPU), al fine di addestrare personale che, una volta tornato ai loro paesi di origine, dovrà sviluppare e formare forze tipo-gendarmeria, pronte ad essere schierate in PSO sotto l’egida di organizzazioni internazionali o regionali.

Tra il 2005 e il 2010 il CoESPU ha addestrato più di 3.000 appartenenti ai corpi di polizia estera, Ufficiali e Sottufficiali che, secondo il principio di “addestramento degli istruttori”, ritornati ai loro paesi hanno contribuito ad addestrare ulteriore personale per raggiungere una quota complessiva di 7500 elementi.
Nel conferire al Centro queste delicate mansioni ha rilevato eminentemente la specificità dei Carabinieri, forza armata annoverata per legge tra le forze di Polizia a competenza generale, che ha sviluppato una significativa esperienza nelle PSO.

I Carabinieri hanno infatti fornito dottrina, addestramento e comando per le Unità Multinazionali Specializzate (MSU) impiegate in Bosnia, Kosovo e Iraq.

Il concetto delle MSU è il frutto dell’esperienza acquisita nel teatro balcanico, dove si e’ delineata per la prima volta l’esigenza di schierare, nelle missioni di pace, unità di “polizia robusta”, in grado di colmare quello che viene definito il “security gap” tra le responsabilità della presenza internazionale militare e quelle della componente di polizia.

Fin dal suo primo dispiegamento nel 1998, le MSU sono state unanimemente accettate come un elemento cruciale nel processo di stabilizzazione.

Sulla scorta dell’esperienza MSU le Nazioni Unite e successivamente l’Unione Europea hanno creato nuovi tipi di Stability Police Units (SPU),rispettivamente le Special Police Units (successivamente chiamate Formed Police Units) e le Integrated Police Units (IPU).

Le Stability Police Units sono unità flessibili ed adattabili ad operare in un contesto dove i compiti militari e civili si sovrappongono durante la delicata fase di stabilizzazione di un paese che emerge da un conflitto o da una crisi umanitaria.

In particolare le MSU (NATO) e le IPU (UE) possono agire sia sotto una catena di comando militare, sia civile. Piu’ in generale ,la capacità di adattarsi ad ogni cambiamento del profilo di una missione, man mano che prosegue il processo di stabilizzazione di un’area, rende le SPU strumenti ideali per le missioni di peacekeeping, nelle quali gli obiettivi sono la stabilizzazione e la ricostruzione di lungo termine.

Attività

Il personale addestrato dal CoESPU è così diventato il nucleo di forze per condurre operazioni di polizia robusta nelle PSO, particolarmente in aree destabilizzate. Attualmente il Centro continua ad assolvere le attività formative ed addestrative utili ad incrementare la capacità complessiva di PSO. Nello specifico, per massimizzare i risultati ed armonizzare le sinergie, il CoESPU, seguendo l’originario progetto, è dedicato a:

  • realizzare programmi di addestramento, compresa la formazione dei formatori e l’addestramento pre-schieramento per specifiche missioni;
  • approfondire e sviluppare la dottrina esistente, con specifico riguardo al controllo della folla, alla lotta al crimine organizzato, agli arresti ad alto rischio, alla sicurezza delle prigioni, alla protezione di obiettivi sensibili, alla sicurezza elettorale, alla sicurezza dei VIP ed al controllo delle frontiere;
  • fornire un addestramento che permetta l’interoperabilità con forze puramente militari, con istituzioni civili e con altre componenti di polizia schierate e coinvolte nelle PSO;
  • fornire un sistema per verificare – in loco – le capacità acquisite dalle forze di polizia addestrate da coloro che sono hanno frequentare i corsi del CoESPU;
  • eseguire una valutazione sulle “lessons learned” (lezioni apprese) nel corso delle varie missioni, da inserire nei futuri addestramenti;
  • coordinare la standardizzazione degli equipaggiamenti da utilizzare nelle operazioni internazionali, in armonia con i propri metodi di addestramento;
  • interagire con organizzazioni internazionali e regionali, quali le Nazioni Unite, la NATO, l’OSCE, l’EU, l’AU, e l’ECOWAS; accademie ed istituti di ricerca (UN Staff College, George Marshall Center, Sant’Anna Institute University, ecc.); International Institute of Humanitarian Law (IIHL) di Sanremo; istituzioni di ricerca militari e nazionali ed internazionali (UN DPKO; NATO Joint Analysis and Lessons Learned Center, EU Police Unit; U.S. Army Peacekeeping and Stability Operations Institute and U.S. Army Center for Lessons Learned); ed infine con la Gendarmeria Europea, che ha il suo Quartier Generale proprio a Vicenza, nella stessa sede del CoESPU.
  • Sviluppare proposte dottrinali e procedure operative comuni per l’impiego di forze di stabilizzazione di polizia in ambito internazionale.

Ubicazione

Il Centro è ubicato in Vicenza, cittadina che dista approssimativamente 50 km da Venezia, ben collegata attraverso autostrade, ferrovie ed un piccolo aeroporto.

Il suo nome è famoso nel mondo per la produttività di alcuni settori, primo tra tutti la lavorazione dell’oro. Vicenza, infatti, può essere considerata la “Città dell’Oro”: vi sono approssimativamente 1.000 società vicentine occupate in questo settore, che rappresentano una percentuale molto alta dell’esportazione italiana. Gli operatori internazionali non possono perdere le tre fiere dedicate al metallo prezioso che si tengono annualmente. Altre attività tipiche sono la lavorazione delle ceramiche artistiche, soprattutto nell’area di Nove e Bassano.

La città fu costruita ai piedi di belle e dolci colline (Colli Berici) ed è nota come città d’arte, grazie all’opera del famoso architetto Andrea Palladio (XVI c.) che costruì la Basilica, il Municipio e molte meravigliose Ville classiche. Il centro di Vicenza è in sintesi un esempio perfetto di città storica ingranditasi durante i secoli mantenendo inalterato il suo fascino originario.

Nel 1984 Vicenza è stata inserita nella prestigiosa “World Heritage List” dell’Unesco, eminentemente per le espressioni architettoniche Palladiane.

L’intero centro storico e vestigia dell’architettura tardo rinascimentale e l’intera Piazza dei Signori, su cui insiste la Basilica, è un esempio degno di nota di questo stile. Anche il Teatro Olimpico è un capolavoro inimitabile, un vero e proprio gioiello.

Appena fuori dal centro si trova la famosa villa chiamata “La Rotonda”, una struttura unica che è un simbolo della città sin da quando fu costruita alla fine del 1500. Il Palladio non lavorò soltanto in città, infatti la campagna veneta è ricca di ville palladiane, e la loro bellezza raffinata è seconda solo alla gioia di scoprire questi piccoli e poco noti tesori.

La caserma ove ha sede il CoESPU è stata intitolata al Gen. C.A. Antonio Chinotto, eroe della Grande Guerra.

Infrastrutture

Negli ultimi 20 anni, più di 10.000 Carabinieri sono stati addestrati nella caserma “Gen. A.Chinotto”, frequentando il secondo anno del corso per Sottufficiali o corsi trimestrali per Brigadieri, od anche i diversi corsi di specializzazione per Comandanti di Stazione, Investigatori, capi equipaggio per nucleo radiomobile, corsi di investigazione sulla scena del crimine ed altri di specializzazione od aggiornamento.
Durante gli ultimi anni, la scuola ha fornito l’addestramento al personale selezionato per essere impiegato in missioni di peacekeeping, come parte delle Multinational Specialized Units in Bosnia, Kosovo, in Iraq e dal 2005 si sono susseguiti i Corsi dedicati alla formazione di personale internazionale e reparti da impiegarsi nelle PSO, questo continuerà ad essere il prevalente impegno futuro per il Centro.

La caserma è provvista di tutte le più moderne installazioni, tra cui un poligono di tiro in galleria da 100 metri, un sistema per l’addestramento al tiro mediante l’impiego di simulatori (“Fire Arm Training System“) ed una palestra bene equipaggiata.

Ovviamente tutti i programmi di addestramento includono anche l’apprendimento di specifiche tecniche di polizia (VIP protection, High Risk Arrest, CRC) e a seconda dei corsi, specifici approfondimenti tematici di geopolitica, Diritto Internazionale Umanitario, Cultural Awareness ed analisi di svariati settori di interesse collegati all’impiego nelle PSO.

Fonte: http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/CoESPU/default.htm


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