ROMA. Coldiretti, l’85% degli acquisti avviene nei supermercati.

Creato il 11 novembre 2015 da Agipapress
ROMA. La mobilitazione del latte è in atto dalle 9,30 di oggi mercoledì 11 novembre, i presidi si sono estesi a Cagliari dove l’appuntamento è stato al Conad di Via dei Valenzani, a Cosenza all’Iper Carrefour Zumpano in Via Marino mentre a Potenza al Crai di Via Messina, a Genova in via Milano nel centro commerciale terminal traghetti porto (Coop “A. Negro”), a Perugia nel piazzale esterno del Centro commerciale Collestrada di via Valtiera 181,  a San Giovanni Teatino (Chieti) in Via Po’ nel Centro Commerciale d’Abruzzo (Ipercoop) e a Udine in piazza Lionello. Massiccia la presenza in Campania dove la Coldiretti è stata presente a Napoli nei Carrefour di Corso Europa e Corso Vittorio Emanuele, nei Conad di via Cilea e di via Arenaccia e nel Sigma di via Cilea. Ad Avellino presidio nel centro commerciale Ipercoop di via S.Pescatori contrada Baccanico, a Benevento nel Conad City di via Errico Cocchia. L’85% degli acquisti di latte, l’80% delle yogurt e il 70% di mozzarelle sono acquistati dagli italiani negli ipermercati e nei supermercati dove si è spostata la “guerra del latte” per far conoscere ai consumatori la speculazione in atto sui prezzi dalla stalla allo scaffale ma anche l’inganno dei finto “made in Italy”. E’ quanto afferma la Coldiretti con decine di migliaia di allevatori che si sono mobilitati oggi dalla Liguria alla Calabria, dall’Abruzzo alla Campania, dalla Basilicata alla Sardegna, dall’Umbria fino al Friuli sono numerose le iniziative degli allevatori della Coldiretti. La mobilitazione della Coldiretti continua in attesa che venga fissato un compenso giusto agli allevatori che consenta di coprire i costi di produzione come previsto dalla legge 91 del luglio 2015. Il prezzo del latte moltiplica circa quattro volte dalla stalla allo scaffale dove peraltro - sottolinea la Coldiretti - vengono spacciati come “made in Italy” latte a lunga conservazione, yogurt e formaggi per la mancanza di norme che obbligano ad indicare in etichetta la provenienza del latte impiegato. Il risultato è che nell’ultimo anno hanno chiuso mille stalle in Italia delle quali ben il 60%  in montagna con effetti sull’economia, sul lavoro e sul territorio.  La Coldiretti denuncia che si sostituisce nei formaggi italiani il latte della Madre Patria con latte di provenienza sconosciuta, senza l’indicazione dell’origine in etichetta e senza trasparenza sugli ingredienti utilizzati.  Ad esempio solo 1 busta di latte UHT su 4, vendute in Italia, contiene latte italiano. Inoltre vengono utilizzati dalle industrie semilavorati di latte (cagliate, caseine e caseinati) di provenienza straniera, per produrre formaggi, yogurt e mozzarelle, spacciandoli per “made in italy”. In Italia una mozzarella su 2 consumate in Italia è prodotta con cagliate straniere. La Coldiretti chiede ai consumatori italiani di aiutare gli allevatori a salvare le stalle, i territori, il patrimonio di genuinità, sicurezza e trasparenza del vero “made in Italy”.