Roma: confermato sequestro beni a Nicola Defina

Creato il 07 maggio 2014 da Yellowflate @yellowflate

Roma, terra di conquista dell’ndrine calabrese. Ormai sembra chiaro. Confiscati  20 milioni di euro  tre anni fa alla cosca ‘ndranghetista dei Gallico, tra cui il noto bar “Caffè Chigi” di piazza Colonna a Roma.

Intanto in merito a quel sequestro si è espressa  la Corte di Cassazione che ha rigettato l’impugnazione proposta contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma dell’11 aprile 2012, confermando il sequestro e la confisca dei beni operato dal Centro operativo Dia di Roma nei confronti di Nicola Defina, 40 anni, nato a Toronto e residente a Sant’Onofrio (Vibo Valentia), con precedenti per reati finanziari, fallimentari e truffa.

Defina, secondo quanto si apprende da RaiNews avrebbe costituito un ‘impero economico personale’, reinvestendo in attività commerciali di vario tipo (centri estetici, negozi di calzature, attività di ristorazione) e società finanziarie con sede a Roma, i proventi delle sue attività illecite, ricavati tramite la concessione a terzi di false garanzie fideiussorie, truffe ed altri reati di natura finanziaria. In tali attività, Defina si avvaleva del sostegno economico della compagna Sandra Zoccali, ex moglie di Domenico Greco, nato a Palmi il primo giugno 1950, pluripregiudicato e ritenuto contiguo ad elementi di primo piano della cosca della ‘ndrangheta dei Gallico di Palmi”.    Per nascondere il proprio patrimonio al fisco ed agli investigatori, Defina “utilizzava prestanome di fiducia, sfruttando fraudolentemente lo strumento legale del trust, che consente di mantenere occulti i dati dei reali proprietari, intestando le attività a società di copertura”. Scoperto il meccanismo, il 30 giugno 2011, il Tribunale di Roma, Sezione misure di prevenzione, nei confronti suoi e di Greco aveva disposto il sequestro di una villa di 29 stanze a Formello; due appartamenti a Fiumicino; uno yacht di 21 metri; 11 autovetture; 90 tra conti correnti e rapporti finanziari; diverse società intestate a prestanome. Tra queste ultime, figurava l’Adonis srl, di Milano, che aveva assunto dal 2009 la gestione del prestigioso Bar Chigi.     Il provvedimento del Tribunale era stato confermato dalla Corte d’Appello di Roma nell’aprile di due anni fa, prima che la Cassazione lo scorso 23 aprile, rigettando l’impugnazione proposta da Defina, ponesse fine alla vicenda. Nella mattinata di oggi, personale del Centro operativo della Dia di Roma ha eseguiti il provvedimento tra Roma, Ardea, Formello e Fiumicino.



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