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Roma: dal 30 aprile al 2 maggio immagini dei “cretini”, e delle “vittime” iniziativa Coisp

Creato il 26 aprile 2014 da Yellowflate @yellowflate

1898068_1447288218842453_5456789510584130372_nPer Roma le immagini dei “cretini”, i poliziotti massacrati dai
manifestanti e le immagini delle “vittime”, i devastatori e delinquenti!
Da un lato poliziotti con i volti insanguinati, pestati, feriti, massacrati di botte. Dall’altro lato teppisti
schiumanti di rabbia, con i volti mascherati, immortalati mentre lanciano pietre, pali, spranghe, bombe
carta, contro gli Agenti chiamati a garantire la loro sicurezza. I primi sono “i cretini”, i Poliziotti
appunto. Dall’altro quelli che vengono definiti le loro vittime. L’assurda e paradossale descrizione
della realtà è illustrata plasticamente nelle immagini che mostrano ciò che davvero avviene durante
le manifestazioni di piazza, e che il Coisp ha deciso di far girare per le strade della Capitale.
Il 30 aprile, il 1° maggio ed il 2 maggio, una grande “vela” di 6 metri percorrerà le vie di Roma
per mostrare la violenza dei manifestanti e ciò che davvero avviene ai poliziotti durante gli scontri.
“Ad ogni manifestazione – spiega Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato
Indipendente di Polizia, alcuni organi di informazione fanno scattare la caccia all’errore
del poliziotto, alla reazione eccessiva, per scatenare infamanti campagne di fango verso quelle Forze
dell’Ordine che si trovano puntualmente ad essere il bersaglio di violentissime guerriglie senza
neppure la possibilità di difendersi. Ad ogni corteo la Polizia registra feriti, contusi, e spesso si rischia
il morto. Sono i “cretini” che escono di casa al mattino per andare al lavoro, ed a sera, anziché tornare
a casa, si trovano coperti di sangue su un lettino d’ospedale, a farsi cucire ferite o sistemare fratture.
Ma questo bollettino di guerra non fa notizia, non interessa a nessuno, perché ormai è diventato
normale che i Poliziotti siano mandati al massacro senza dover reagire, messi in fila per prendere botte
e insulti, così come è diventato normale che i manifestanti scendano in piazza con il volto coperto
da sciarpe e passamontagna, con il casco in testa e le armi in mano. Chi grida allo scandalo per una
manganellata di troppo, non si indigna per le violenze preordinate e organizzate da chi scende
in strada con le spranghe e i bastoni: cosa che di per sé costituisce reato. Purtroppo, nonostante
sia chiaramente previsto dalla legge, ai poliziotti viene impedito di intervenire subito, cioè prima
che la situazione degeneri in scontri, violenze e devastazioni. Si prosegue con la strategia che per
un decennio si è dimostrata fallimentare, direi “cretina”, quella di lasciar fare, di tollerare i volti
coperti e le spranghe in mano. Come se il poliziotto non fosse pagato per far rispettare la legge,
ma per andare alla guerra come scudo umano, come bersaglio per sfogare la violenza
dei manifestanti. Rischiando la propria incolumità e troppo spesso la propria vita.
E se decidessimo di non essere più così cretini e non volessimo più esporci al massacro?”



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